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Pioli
Foto: Vicario/Fiorentinanews.com

Un’altra settimana di lavoro per la nuova Fiorentina (sul campo) e per la sua dirigenza (in ottica calciomercato) volge al termine e noi facciamo il consueto punto della situazione. La prossima sarà decisiva perché Pioli possa fornire il responso definitivo su tutti gli elementi della rosa attuale da salvare e da bocciare. Di quelli già fuori dal progetto procede un pochino a rilento il lavoro delle cessioni, che diventa fondamentale per fare spazio ai giocatori che mancano per completare la squadra.

Fiorentina: le tre amichevoli in Inghilterra decisive per molti calciatori

Domenica il Leicester, martedì il Nottingham Forest e sabato 9 il Manchester United: tre avversari di livello da incontrare a casa loro per capire a che punto è la Fiorentina e decidere chi non farà parte della stagione gigliata alle porte.

Di chi è già fuori dal progetto però, in molti casi, si è indietro nelle trattative di cessione che, per forza di cose, insieme al periodo di riflessione e studio che si è preso Pioli sulla rosa attuale, rallentano di conseguenza anche il mercato in entrata. Pure economicamente, senza questi tagli, diventa difficile fare nuove operazioni in entrata e rimanere in una situazione di sostenibilità finanziaria.

Arriverà senz’altro un attaccante, una volta che la Fiorentina si sarà privata di Beltran e Nzola; crediamo un paio di centrocampisti (probabilmente Sohm e un Mister X ancora mai uscito, ma molto forte), appena ne saranno usciti altrettanti della compagine attuale e da capire resta la situazione dei centrali difensivi. Ce ne sono 6 per 3 posti ad oggi, ma due molto giovani (Comuzzo e Kospo). Quindi non è preclusa la possibilità che arrivi un altro elemento, con l’ex Barcellona chiamato a fare la spola tra prima squadra e Primavera. Ed un vice Dodô? Dipenderà anche da Fortini, da pochissimo rientrato in gruppo per essere finalmente valutato dallo staff tecnico viola.

Le ambizioni di Pioli

La carriera di Pioli, specie quella degli ultimi anni, i contenuti della conferenza stampa di presentazione e l’amore che nutre da sempre per Firenze e la Fiorentina sono molto eloquenti. L’allenatore non è tornato in Toscana per lottare per arrivare settimo od ottavo in classifica. Uno che ha vinto recentemente lo scudetto in Italia vuole riportare a casa un trofeo (la Conference League del prossimo anno, molto di più delle stesse precedenti, specie se il Nottingham Forest sarà traslato in Europa League, rappresenta un’occasione clamorosa in tal senso) e, nell’arco dei 3 anni di contratto, ridare alla tifoseria ambizioni consolidate di Champions.


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