Papa Waigo: "Italiano era il mio capitano: era già un allenatore in campo. Quella volta che Vieri..."

Quest’oggi l'ex Fiorentina Papa Waigo ha rilasciato una lunga intervista ad Il Posticipo. Al suo interno il senegalese ha avuto modo di ricordare anche alcuni momenti vissuti a Firenze con la magia viola, oltre che parlare del rapporto speciale con il tecnico gigliato Vincenzo Italiano. Questo un estratto delle sue parole:
"Mi piace prendermi un paio di giorni di vacanza e passarli in Italia, perché sono rimasto legato a Firenze. Ho vissuto un bellissimo periodo. Ricordo quando abbiamo battuto la Juve con un mio gol e poi siamo andati in Champions League, i tifosi me lo ricordano ancora. Sono rimasto legato alle città italiane in cui ho giocato".
L’ex attaccante ha parlato del suo ex compagno di squadra Vincenzo Italiano: "Era il mio capitano. Io ero giovane, lui mi ha aiutato tantissimo. Era un maestro sia sul lungo che sul corto, era già un allenatore in campo. Quando è arrivato alla Fiorentina sono andato a trovarlo, abbiamo parlato di tante cose. Conosco l'ambiente per questo ho voluto dargli qualche consiglio. Nella scorsa stagione ha fatto benissimo. È giovane e può crescere ancora come mister. Il percorso dei viola in Conference League? La cosa più importante è avere un gruppo che crede nelle idee dell'allenatore. La sua Fiorentina deve essere più concentrata per prendere meno gol, poi c'è tutto quello che serve per vincere. Nel calcio però è difficile fare pronostici, ogni gara è una sorpresa".
Ha poi concluso parlando del suo particolare rapporto con Christian Vieri, conosciuto proprio ai tempi della Fiorentina: "Giocare con Vieri è stato speciale! Ero abituato a vederlo in televisione, grazie a Dio sono riuscito a diventare suo compagno. Una volta eravamo insieme in panchina, ad un tratto mi ha detto: -Papa, ora entro, faccio gol ed esulto con il tuo balletto-. Non credevo che lo avrebbe fatto. Lui è un grande uomo, molto generoso. Mi piace chi resta umile e aiuta i giovani anche se ha vinto tutto. Quando l'ho visto festeggiare col balletto mi sono messo a piangere. Quando torno in Italia incontro Bobo a qualche evento".