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L'ex dirigente e giocatore della Fiorentina Roberto Ripa, presente al Memorial Gaucci, ha commentato la stagione della squadra viola e le prospettive future. Queste le sue parole riportate da tuttomercatoweb.com: "Quando si valuta una stagione, bisogna fare un bilancio completo: capire da dove si è partiti, guardare al percorso fatto e analizzare i vari momenti, compresi i mercati estivo e invernale. La squadra è stata completamente rivoluzionata: tanti giocatori importanti dello scorso anno sono andati via, c’è stato un nuovo allenatore, e diverse difficoltà interne, come il problema di Bove. Quindi non si può giudicare superficialmente. Secondo me è iniziato un nuovo ciclo. Dopo le otto vittorie tra ottobre e novembre le aspettative si sono alzate tanto, forse troppo, e non aver raggiunto una coppa oggi fa sembrare che la Fiorentina abbia fallito. In realtà credo che la società ora debba consolidare il gruppo, tenere i giocatori più rappresentativi e migliorarla con 3-5 innesti di qualità. Palladino era al primo anno in una squadra di livello, ha avuto alti e bassi, e fino a quindici giorni fa tutto era ancora in gioco. Poi in una settimana è cambiato tutto, ma non per questo devono cambiare i giudizi: è un percorso, e secondo me non è stato negativo".

E ancora: “Su Kean non sarà facile, ha una clausola rescissoria valida dall’1 al 15 luglio, quindi bisognerà capire anche le sue intenzioni. Mi auguro che restino quei giocatori che quest’anno hanno fatto la differenza. Aggiungerei anche Gudmundsson: nonostante prestazioni altalenanti, è uno di quei profili che può decidere una partita con una giocata. Gosens credo rimanga. Su Dodô può esserci qualche difficoltà, ma credo che con un’ossatura di 8-12 giocatori già presenti e 4-5 rinforzi di alto livello, si possa cambiare passo”. 

E sulla contestazione: "L’abbiamo detto prima: le otto vittorie hanno alzato le aspettative, forse anche in modo irrealistico. Questo ha un po’ drogato la percezione del cammino che doveva essere graduale. Le vittorie fanno sempre piacere, ma hanno fatto pensare a posizioni altissime, che forse non erano ancora alla portata. Alla fine, secondo me, il bilancio non è negativo. Conference? Io sono a favore. Ci metto dentro anche la Coppa Italia, che è un trofeo importante. Qualificarsi per la Conference ti dà prestigio: il nome della Fiorentina in Europa ha ancora valore e non bisogna snobbarlo. Anche se i diritti televisivi sono limitati, ti dà visibilità, può attirare sponsor… insomma, è un percorso che va fatto. Sono sicuro che la Fiorentina punti ad andarci. Poi riuscirci o meno è un altro discorso". 

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