Ascari a FN: “Il riscatto di Gudmundsson è un capolavoro di ingegneria calcistica. Pradè ha pensato alle dimissioni, ma ora è saldo al suo posto e sta facendo un grande mercato"

Il mercato della Fiorentina è entrato nel vivo con largo anticipo rispetto alle passate stagioni. Per commentare le mosse della squadra mercato viola, Fiorentinanews.com ha contattato l'agente ed esperto del settore Eugenio Ascari.
In questo mese di giugno, in controtendenza rispetto al passato, la Fiorentina ha messo già a segno colpi importante, oltre alle conferme di De Gea e Gudmundsson. Le molte di mosse di mercato possono essere interpretate come risposte alle piazza oppure sono frutto di una programmazione che va avanti da mesi sottotraccia?
“Io credo che le operazioni siano programmate e pianificate con largo anticipo. Non penso siano una risposta alla contestazione arrivata alla fine della stagione scorsa. L’unica eccezione forse è l’acquisto di Dzeko, che potrà dare una mano come alternativa a Kean. Fazzini è sicuramente un’operazione studiata a lungo, c’erano concorrenti forti per il centrocampista come il Napoli, il Milan e la Lazio che già a gennaio avevano chiesto informazioni. Per anticipare una concorrenza così l’operazione la devi programmare con largo anticipo. Il riscatto di Gudmundsson è un capolavoro di ingegneria calcistica del direttore. Il contratto del calciatore è rimasto invariato e Pradè è riuscito ad ottenere uno sconto importante dal Genoa da 17 a 13 milioni. Una grandissima operazione”.
La Fiorentina, dopo le dimissioni di Palladino, ha dovuto correre ai ripari alla ricerca del nuovo tecnico. La scelta alla fine è ricaduta su un uomo di esperienza come Stefano Pioli; come valuta la decisione della società?
"Dopo due cicli con allenatori giovani e con poca esperienza come Italiano e Palladino, La Fiorentina si è orientata su un allenatore esperto che ha vinto lo scudetto. È un segnale e un punto di partenza, ma anche un paracadute per far crescere un gruppo mediamente giovane ad esclusione di Gosens, De Gea e pochi altri. Pioli ha molta esperienza e una grande capacità di stringere i rapporti col gruppo. È una scelta meditata e, a parer mio, giusta. È un allenatore che conosce benissimo l’ambiente, ha fatto bene nella sua passata esperienza sulla panchina viola e ha gestito il dramma Astori in maniera esemplare. Tecnico estremamente serio e preparato, bravissimo sia a lavorare sul campo che nello spogliatoio. Scelta azzeccatissima".
La contestazione del tifo organizzato viola ha preso di mira anche Daniele Pradè. Addirittura si sono rincorse voci sulle sue possibili dimissioni. Lei pensa che Pradè abbia davvero pensato di abbandonare la Fiorentina?
“Credo che qualche problema con la società ci sia stato. Sul rinnovo di Palladino il presidente Commisso e Pradè non avevano una visione comune. le dimissioni del tecnico, consegnate poche settimane dopo il rinnovo, potrebbero essere arrivate anche per questo, cioè per la mancanza di fiducia del Ds. Non mi sembra improbabile che anche Pradè, visto la disfasia creatasi col presidente, possa aver pensato alle dimissioni. C’è stato un necessario chiarimento fra lui e il presidente in quei giorni caotici e adesso Pradè sembra più attivo che mai con una campagna acquisti iniziata veramente col botto”.