Bucchioni: “L’ambizione di Commisso si sta traducendo in realtà, la Fiorentina vuole arrivare al centenario vestita a festa. Pioli ridarà un gioco dopo il palla lunga e pedalare di Palladino"

Enzo Bucchioni, giornalista e direttore di Italia7, ha parlato a TMW Radio toccando molti temi dell’attualità della Fiorentina tornando anche ad alcune analisi relative a situazioni dello scorso anno.
‘Finalmente la Fiorentina avrà un gioco dopo il palla lunga e pedalare’
“Kean deve essere un punto di riferimento della Fiorentina, ha qualità tecniche importanti ma devi farlo sentire importante e farlo sentire dentro al progetto tecnico. Pioli è un maestro nella gestione dei giocatori e Kean ritroverà certe sensazioni e l’armonia giusta. Troverà Dzeko che sarà importante per lui, da cui può solo imparare e un tecnico che saprà valorizzarlo. La Fiorentina lo scorso anno era palla lunga e pedalare, la squadra era povera di un contorno, ora è arrivato un tecnico che finalmente ridarà un gioco alla Fiorentina. Mi immagino di rivedere il Milan di Pioli, con meccanismi ben oliati. Alla Fiorentina ci sono buoni giocatori, da Gosens a Fagioli e ne arriveranno altri La dirigenza sta trattando giocatori importanti, cerca un altro difensore, un centrocampista ed una seconda punta, non so se sarà Sebastiano Esposito”.
‘La Fiorentina torna ad avere un allenatore che ha vinto lo Scudetto’
“L’ambizione di Commisso si sta traducendo in realtà. La Fiorentina è una squadra che, per l'anno del centenario, si sta strutturando bene e vuole arrivarci vestita da festa. La Fiorentina ha preso un allenatore di prima fascia, questa è la differenza non succedeva dai tempi di Trapattoni che arrivava un tecnico che ha vinto lo Scudetto. Ho grande fiducia, la squadra era già buona l’anno scorso. Palladino? Fino al momento di quella drammatica domenica con l'Inter era andato bene. Ha cercato però di giocare come quando c'era Bove senza averlo. L'allenatore maturo invece cerca altre soluzioni. E lì Palladino si è incartato, perché un altro Bove non l'ha trovato. È mancata personalità in molti frangenti, nei momenti di difficoltà soprattutto. Diventerà un buon allenatore, non era pronto per una squadra come la Fiorentina e la società tra lui e Pradè ha scelto il secondo”.