Questo pomeriggio l’ex difensore della Primavera della Fiorentina Jordy Gillekens, che attualmente milita nella seconda divisione belga al France Borains, alla vigilia della semifinale tra i viola ed il Club Brugge è stato intervistato dal portale sportivo belga DH. L’ex pianticella viola ha raccontato la sua esperienza in viola. Questo un estratto delle sue dichiarazioni: 

“Ho molti compagni nel Brugge ma domani tiferò Fiorentina”

“Tutti i miei compagni sono del Brugge, ma il mio cuore batte ancora per la Fiorentina. Il mio tempo lì è stato breve ma indimenticabile. La cosa che mi ha colpito di più è che i tifosi erano molto più appassionati di calcio che in Belgio. Le nostre partite venivano trasmesse in diretta TV, ero molto conosciuto in città, abbiamo giocato la finale di Coppa davanti a 6.000 persone”. 

“Arrivai in Italia grazie a Bigica, i viola sono uno dei migliori settori giovanili d'Italia”

Ha ricordato il suo approdo in Italia: “Credo che sia dovuto alle mie partite con la Nazionale U17. Abbiamo perso 0-1 con l’Italia, in una partita in cui Loïs Openda ha sbagliato l’1-0 in extremis dopo un faccia a faccia con il portiere. Il mio diretto avversario era Moise Kean, della Juventus, e non fece molto in quella partita. L’allenatore dell’Italia, Emiliano Bigica, divenne il mio allenatore alla Fiorentina. Il mio agente Axel Vergeylen ha dovuto negoziare giorno e notte per due mesi con l’OHL per trovare una soluzione. Volevo provare questa avventura. Un ricordo speciale in viola? Abbiamo vinto quattro volte contro l’Inter campione in carica. Abbiamo battuto anche Roma, Juventus e Napoli. La Fiorentina è una dei 5 migliori settori giovanili d’Italia. Ho imparato molto sulla difesa. Durante il ritiro, a volte dovevamo muoverci in blocco per un’ora senza palla. L’importante è riuscire a giocare nella posizione corretta”. 

“Ricordo gli allenamenti con Vlahovic: segnava ad occhi chiusi”

Ha poi raccontato degli allenamenti con Vlahovic, con cui nel 2019 si è allenato piu volte: “Si allenava già con la Prima Squadra, ma chiese di giocare con noi da gennaio 2019. Segnava a occhi chiusi. Voleva sempre la palla e si scontrava con i difensori, una battaglia mentale che finiva sempre per vincere. Anche in allenamento, era una spina nel fianco. Ma fuori dal campo era il migliore. Ha pagato una cena al ristorante per la squadra. E ricordo una volta dal parrucchiere, dove lui era prima di me. Quando siamo usciti, ha pagato per entrambi. Mi sono trovato bene con lui. Gli ho mandato qualche messaggio e lui mi ha risposto, proprio come ha fatto dopo il suo trasferimento. Ma col tempo ci siamo persi di vista”. 

“Chiesa era molto simpatico. Lasciai Firenze quando arrivò la nuova proprietà”

Ha poi concluso: “I miei compagni di squadra più conosciuti lì erano Veretout, Chiesa e Mirallas. Kevin non mi ha prestato troppa attenzione, ma non lo biasimo. Aveva la sua carriera a cui pensare. Chiesa, invece, era molto simpatico. Era veloce come un fulmine. L’addio a Firenze? Ho firmato per un anno con un’opzione di quattro anni. Ma nel 2019 il club è stato acquistato dagli americani e nessuno dei giocatori con opzione è stato acquistato. Mi dispiace. La mia carriera avrebbe potuto prendere una direzione completamente diversa. Se non avessi sfondato alla Fiorentina, avrei potuto giocare in Serie C o B…”.

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