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Gli americani non l'hanno presa bene: il no al restyling del Franchi arrivato dalla soprintendenza era atteso, ma la Fiorentina riteneva il progetto dell'architetto Casamonti, un progetto bellissimo e realizzabile. Senza resta l’ipotesi stadio nuovo, ma, come si legge su La Repubblica, adesso vogliono un piano conclusivo. E lo vogliono entro un mese.

Questo no, giunto da Roma, ha chiuso il capitolo restyling, ma non ha spalancato, contrariamente a quanto sostiene Nardella, il piano Mercafir. Gli americani vedono 'nebbia fitta' in quell'area: il sì del Comune lo hanno ottenuto da tempo, grazie alla collaborazione del sindaco, ma in ballo c’è lo spostamento del mercato dalla zona sud, destinata al nuovo stadio, a nord e lì manca un piano. Perché, dicono, non è stato fatto ancora niente per evitare il rischio di cause legali da parte di chi deve essere trasferito? "La storia è contro di noi", questo lo sfogo di Barone con il suo entourage. I "cinque anni" di cui parla Nardella, per vedere lo stadio alla Mercafir, non convincono.

Per questo motivo avanza l'ipotesi Campi Bisenzio. Barone farà un nuovo sopralluogo in questi giorni, il progetto c’è già e prevede un impianto tipo Juventus Stadium. Resta un dubbio: per gli italoamericani la Fiorentina è Firenze, lo stadio non dovrebbe stare fuori, anche se nell’area metropolitana. Lo stadio dovrebbe stare a Firenze, anche per attirare turisti, e potenziali tifosi, da tutto il mondo, Ma davanti alle idee ambiziose e veloci di Commisso e dei suoi collaboratori, la politica fiorentina resta indietro. Con Nardella i rapporti sono ottimi, ma a un punto di svolta: il proprietario della Fiorentina ora vuole atti concreti.


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