Nuovi guai per Guido Santiago Visentin, ex difensore viola che arrivò a Firenze nel 2018 dal Pordenone. Con la Fiorentina l'argentino disputò un Torneo di Viareggio. Il neoacquisto del Cittadella è protagonista di una brutta vicenda di cronaca che nulla ha a che vedere con il calcio. E' stato infatti accusato per la seconda volta di violenza sessuale di gruppo. Dopo il procedimento in corso a Verona contro di lui e altri quattro suoi compagni alla Virtus Verona, accusati di aver abusato nel gennaio 2020 di una studentessa universitaria, Visentin infatti ne dovrà affrontare un altro a Belluno. Una ragazza a Ferragosto del 2020 ha sporto denuncia nei suoi confronti e di altri due ragazzi, studenti universitari di buona famiglia che giocano nei campionati minori, per violenza sessuale di gruppo.

Lo riferisce il Corriere della Sera ricostruendo la vicenda: “Alla base del procedimento c’è la denuncia della ragazza, fatta la sera stessa di Ferragosto e raccolta dalla polizia di Belluno che ha così allertato la Procura e dato avvio all’indagine, cercando di tenere il segreto istruttorio il più a lungo possibile. Segreto che ha retto fino all’altro ieri, quando il giudice della città veneta ha deciso di rinviare a giudizio il terzetto. Si è scoperto così che la ragazza era stata nel frattempo sentita per incidente probatorio in modo da cristallizzare la sua versione dei fatti. Nell’occasione ha detto che si erano trovati per una grigliata a casa di amici, che poi lei si era allontanata per riposare un po’ in una camera, che lì è stata raggiunta dai tre che avevano intenti tutt’altro che amichevoli. Ha raccontato nei dettagli le avances, la sua incapacità di liberarsi, il tentativo di farli smettere. «Mi dicevano stai zitta, bastarda». La Procura, che in un anno e mezzo ha messo insieme i tasselli della delicata indagine, ha ritenuto che ce ne fosse abbastanza per chiedere il rinvio a giudizio”.

“Quando c’è una denuncia del genere il giudice non può che decidere il vaglio dibattimentale, ma questa violenza non sta né in cielo né in terra — spiega l’avvocato Maurizio Paniz che difende due dei tre imputati al quotidiano—. Non posso dire di più ma qui emerge che la ragazza era consenziente. Sono certo che i miei ne usciranno bene”






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