Una partita bene, poi un paio malino, poi di nuovo bene e poi ancora l'appannamento. Così in loop per settimane, mesi, stagioni. E' un po' la storia di tanti singoli della rosa della Fiorentina: giocatori di buon livello ma non eccelso, mai realmente sbocciati e sempre rimasti in quel limbo che poi caratterizza anche la squadra viola. 

Due esempi su tutti sono quelli fin troppo scontati di Milenkovic e Ikoné, la cui discontinuità non fa quasi più notizia, a fronte di potenzialità anche da giocatori importanti. Se però il salto di qualità non arriva mai e i black out restano gli stessi un motivo ci deve essere. A loro, così come alla Fiorentina, manca la capacità di alzare realmente l'asticella: un compito che spetterebbe in primis alla società per la verità, con investimenti su calciatori di maggior caratura e personalità. Quel deficit che impedisce ai vari Peter Pan della rosa di maturare e superare quella sorta di adolescenza calcistica.


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