"E' finita l'era delle illusioni, il solo modo per dare alla Fiorentina una casa all'altezza è il restauro del Franchi. Ha ragione Commisso, di iper conservazione lo stadio muore"

Sull'attuale stadio della Fiorentina riceviamo e volentieri pubblichiamo.
E’ finita l’era delle chiacchiere e delle illusioni sul nuovo stadio di Firenze: il solo modo per dare alla città, alla squadra viola e ai tifosi una casa all’altezza della loro storia e delle loro ambizioni è il restauro del Franchi. Il nostro Comitato, da sempre al fianco di Rocco Commisso in questa battaglia, lancia un appello al sindaco Nardella e al ministro Franceschini perché non facciano cadere nel vuoto l’ultima richiesta del presidente viola che non solo è legittima, ma anche pienamente sensata.
Di conservatorismo esasperato si muore. Lo stadio Nervi così com’è è certo un capolavoro, ma abbandonato al degrado non servirà a niente e a nessuno. Abbattere le curve, ormai non più adeguate, non solo non è peccato: è un atto dovuto, indispensabile alla sua salvezza, così come diventa vitale per un essere umano tagliare un arto in cancrena. Se Nervi fosse vivo, lui stesso non avrebbe dubbi.

Un Franchi ristilizzato e reso moderno, accogliente, funzionale alle esigenze dei tifosi e della Fiorentina è possibile, senza mortificarne troppo il valore architettonico. Ne sono convinti tanti professionisti, pronti a raccogliere la sfida di un progetto che rispetti ed esalti lo stadio-monumento e lo valorizzi proiettandolo nel futuro. Ne sono convinti gli architetti fiorentini, che propongono un concorso internazionale capace di accendere i riflettori del mondo sul Nuovo Franchi. Gli stessi tifosi che oggi sognano un nuovo stadio altrove, si renderanno conto che si tratta della soluzione più conveniente, più bella e più in linea con la storia viola.
Le soluzioni amministrative e tecniche ci sono. Il Comune, la Soprintendenza, il ministero dei Beni Culturali non perdano altro tempo, anche perché il Franchi ha bisogno comunque di immediati, pesanti e costosi interventi di manutenzione. Sarebbe una imperdonabile follia condannarlo a morte non stringendo la mano tesa da Commisso. Tra Firenze e Roma è possibile avviare un dialogo concreto, con le necessarie iniziative legislative, che superino rigidezze burocratiche e vincoli anacronistici e permettano al gioiello di Nervi di continuare a vivere nel cuore della città.
Comitato Vogliamo il Franchi
E’ finita l’era delle chiacchiere e delle illusioni sul nuovo stadio di Firenze: il solo modo per dare alla città, alla squadra viola e ai tifosi una casa all’altezza della loro storia e delle loro ambizioni è il restauro del Franchi. Il nostro Comitato, da sempre al fianco di Rocco Commisso in questa battaglia, lancia un appello al sindaco Nardella e al ministro Franceschini perché non facciano cadere nel vuoto l’ultima richiesta del presidente viola che non solo è legittima, ma anche pienamente sensata.
Di conservatorismo esasperato si muore. Lo stadio Nervi così com’è è certo un capolavoro, ma abbandonato al degrado non servirà a niente e a nessuno. Abbattere le curve, ormai non più adeguate, non solo non è peccato: è un atto dovuto, indispensabile alla sua salvezza, così come diventa vitale per un essere umano tagliare un arto in cancrena. Se Nervi fosse vivo, lui stesso non avrebbe dubbi.

Un Franchi ristilizzato e reso moderno, accogliente, funzionale alle esigenze dei tifosi e della Fiorentina è possibile, senza mortificarne troppo il valore architettonico. Ne sono convinti tanti professionisti, pronti a raccogliere la sfida di un progetto che rispetti ed esalti lo stadio-monumento e lo valorizzi proiettandolo nel futuro. Ne sono convinti gli architetti fiorentini, che propongono un concorso internazionale capace di accendere i riflettori del mondo sul Nuovo Franchi. Gli stessi tifosi che oggi sognano un nuovo stadio altrove, si renderanno conto che si tratta della soluzione più conveniente, più bella e più in linea con la storia viola.
Le soluzioni amministrative e tecniche ci sono. Il Comune, la Soprintendenza, il ministero dei Beni Culturali non perdano altro tempo, anche perché il Franchi ha bisogno comunque di immediati, pesanti e costosi interventi di manutenzione. Sarebbe una imperdonabile follia condannarlo a morte non stringendo la mano tesa da Commisso. Tra Firenze e Roma è possibile avviare un dialogo concreto, con le necessarie iniziative legislative, che superino rigidezze burocratiche e vincoli anacronistici e permettano al gioiello di Nervi di continuare a vivere nel cuore della città.
Comitato Vogliamo il Franchi
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