A Radio Bruno il giornalista Angelo Giorgetti ha toccato varie tematiche a tinte viola, dall'attualità della sfida col Plzen di stasera alle prospettive future della Fiorentina sotto molti punti luce.

“La Fiorentina ha giocato 45 partite con tre soli centrali difensivi, penso sia un record. Il lavoro da fare, anche mentale, è enorme. Ieri hanno commesso errori anche quelli del City, ed è tutto dire, guardando i calciatori che ha. Abbiamo visto quante volte i difensori viola abbiano commesso errori anche perchè usurati sul piano mentale, da Milenkovic a Martinez Quarta. Da quando è andato via Vlahovic, sono arrivati sostituti interpreti che non hanno fatto bene e hanno proseguito a segnare poco una volta lasciato Firenze, da Piatek a Cabral. Il problema può essere di gioco, ma anche di interpreti”.

‘Non vedo i calciatori della Fiorentina convinti in campo’

"Col Plzen servirà essere attentissimi e non farsi trovare scoperti quando la squadra ceca ripartirà. All’andata la Fiorentina è stata ossessionata dal non lasciare occasioni agli avversari. I cechi sono forti centralmente e servirà trovare spunti sulle fasce; occorre la fortuna di trovare un gol nel primo quarto d’ora che cambierebbe la partita. Non vedo però un calciatore della Fiorentina che in campo esprima convinzione, neppure Bonaventura. L’atteggiamento è di preoccupazione per i risultati, nonostante il gioco che dovrebbero produrre. Penso che nelle difficoltà della Fiorentina c’entri anche la testa. La squadra può essere spavalda solo se lo è anche nella mente". 

‘Ora è il momento di raccogliere i frutti dei tre anni con Italiano'

“Guardando il City ieri sera certe volte ho avuto l’impressione di veder giocare con la stessa filosofia di gioco la Fiorentina. Questo ‘avvolgimento’ dell’avversario, senza volergli mai lasciare la palla, certamente con le relative differenze di tecnica e avversari. Non credo che Italiano possa cambiare la propria filosofia ora, ed è stata proprio l’identità di Italiano che ci è piaciuta tanto. Adesso però è il momento in cui si deve raccogliere, dopo tre anni di questo ciclo. Con la prospettiva di una grande smazzata estiva e il cambio di allenatore, è chiaro che il gruppo sia arrivato a fare i conti con se stesso e voglia vincere qualcosa per gli sforzi fatti, e proverà a farlo con la medesima filosofia”.

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