"Tuteliamo il senso calcistico di Campo di Marte, costruendo uno stadio nuovo in quella zona. Svuotare del calcio il Franchi porterebbe l'opera verso l'estinzione"

Demolire il Franchi per costruire uno stadio nuovo di pacca si può. Tutto questo per tutelare il patrimonio culturale e il senso calcistico di Campo di Marte. E' questo in sintesi il pensiero espresso da Francesco Ventura, Ordinario di Urbanistica nell’Università di Firenze, in un articolo pubblicato da La Repubblica.
"Nei primi anni Trenta la città di Firenze ha costruito lo stadio per la sua Fiorentina nel Campo di Marte - si legge - su progetto di Pierluigi Nervi. Un’opera ardita, tra le prime in cemento armato, celebrata nel mondo...Ampiamente documentata, studiata e testimoniata nelle scienze dell’ingegneria e della storia dell’architettura. Ciò ha conferito all’opera del grande ingegnere il riconoscimento di fatto di patrimonio culturale".
E ancora: "Quello stadio non ha più il senso corrispondente all’attuale fase di sviluppo del calcio. Mentre permane vivo, e con più forza di allora, il senso di luogo del calcio consolidatosi in quei novant’anni nel Campo di Marte. Avrebbe senso, chiedo, uno Stadio svuotato del calcio e conservato di fatto come reperto archeologico? Costruire un nuovo stadio in altro luogo implicherebbe una doppia perdita: l’abbandono a un lento declino fino all’estinzione dell’opera di Nervi o al suo stravolgimento di senso nel caso di un uso diverso dal calcio e insieme l’abbandono del senso calcistico del luogo".
In conclusione: "Si può certo decidere di costruire un nuovo stadio altrove, ma non si può certo dire che questa eventuale scelta tuteli il patrimonio culturale della città".