Cinquini: "Che senso ha lo sfogo di Pradè? Se Commisso dice che Palladino è l'allenatore non servono certe esternazioni. Il club viola non può frenare le ambizioni dei giocatori"

Il dirigente sportivo Oreste Cinquini ha parlato a Radio Bruno, parlando del possibile futuro della Fiorentina dopo le poche speranze di qualificazione in Europa rimaste: "Il problema è che adesso ci sono giocatori appetibili e che interessano a tante squadre. Oltre a De Gea, ci sono Dodo e Kean, poi bisogna fare anche i conti con le ambizioni dei giocatori. In questo momento la Fiorentina, al di là dei buoni propositi di Commisso, di stipendi aumentati e tanto altro, non può contrastare l'ambizione dei giocatori. Il problema principale è vedere come finiamo. La mossa di rinnovare Palladino è stata intelligente, ma quello che mi ha stupito di più è stato l'atteggiamento della squadra a Venezia.
Commisso ha sempre difeso i suoi collaboratori. C'è un qualcosa che doveva suscitare una spinta per andare a Venezia a fare una gara alla morte, ma non c'è stata. I segnali che sono giunti sono negativi, al di là di Ranieri e Mandragora ho visto poca roba. Al di là di Ranieri, Mandragora, De Gea e Kean, gli altri cosa fanno? Gosens? Forse gli ha fatto male l'aver raggiunto le presenze per il riscatto. Le parole di Pradè? Il bastone dopo una sconfitta non ha senso, ora i colloqui si fanno in privato, soprattutto se Palladino deve stare qui ancora due anni. La società ha dato all'allenatore quello che voleva, ma contano i risultati sul campo. Ora tutto dipende dai colloqui tra Fiorentina e Palladino. Se Commisso dice che lui è allenatore, certe esternazioni non servono. Serve serenità".