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E all’improvviso rispunta fuori il restyling del Franchi. Lo ha svelato il sindaco Nardella in un’intervista alla Gazzetta dello sport. O meglio, ha spiegato che una modifica alla sua legge sugli impianti sportivi potrebbe sbloccare in tempi rapidi la situazione del Franchi e di qualche altro stadio monumentale, come il Dall’Ara ad esempio. La strategia è semplice: ridimensionare il peso delle soprintendenze. Oddio, detto così può sembrare un attacco, e forse l’immagine è sbagliata. Qui non si tratta di una guerra, ma piuttosto di una scelta di buon senso. E’ vero, sul Franchi c’è un vincolo, ma la questione si può aggirare. Sempre che governo e parlamento siano d’accordo, ha detto Nardella. Una legge che come scrive La Repubblica, poggia su tre novità. La prima: maggiori incentivi fiscali per chi investe, defiscalizzazione e riduzione delle tasse sul patrimonio se un imprenditore volesse acquistare. E l’introduzione dell’acquisto dell’impianto è una novità nella novità. Calata nella realtà fiorentina questo primo passaggio andrebbe incontro alla doppia esigenza di Commisso di poter disporre di uno stadio di proprietà, e contenere i costi. La seconda: dare ai sindaci poteri straordinari per trovare investitori, ma anche per la concessione e la vendita. E anche in questo caso si va nella direzione di Commisso che vorrebbe togliere dalla partita la soprintendenza e discutere solo con Palazzo Vecchio. Infine, la terza novità, forse quella più importante: diminuire i vincoli della soprintendenza.


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