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Adli Fiorentina
Foto: Vicario/Fiorentinanews.com

La sensazione che non venisse confermato era nell'aria, la conferma è arrivata direttamente dal direttore sportivo. Yacine Adli non sarà più un giocatore della Fiorentina, la sua esperienza in maglia viola si chiuderà dopo una sola stagione. Eppure, i presupposti per fare bene c'erano stati tutti. Ad inizio stagione, infatti, era un fedelissimo di Palladino, colonna del centrocampo assieme a Cataldi. Poi qualcosa si è rotto. Prima nei meccanismi della squadra con lo stop di Bove, poi nella sua tenuta fisica, aspetto che lo ha sempre frenato sul più bello nel corso della sua (giovane) carriera. 

La stagione del “pittore”

Adli ha racimolato 35 presenze in questa stagione (1627 minuti) condite da 5 gol e 7 assist fra campionato e Conference League. Il “pittore” - soprannome che anche lui ha sempre accolto con piacere - ha dipinto pennellate d'autore incantando il pubblico del Franchi, ma purtroppo il fisico non l'ha aiutato. Anzi, lo ha abbandonato quando ce ne sarebbe stato tanto bisogno. Della sua classe, della sua maturità, delle geometrie che avrebbe fatto comodo ad un tecnico alle prime armi in Europa e tatticamente acerbo come Palladino. Tuttavia, la scelta della società di non puntarci più ha i suoi fondamenti. Una cifra superiore ai 10 milioni di euro non è certo irrisoria dopo averne già spesi più di 13 per adempiere all'obbligo di riscatto di Fagioli. A questo punto, però, ripartirà la ricerca del regista. 

Yacine Adli, il “pittore” - credits: ACF Fiorentina

Un bel peccato

Una decisione, a breve, verrà presa su Cataldi, parola di Daniele Pradè. Ma il classe ‘94 da solo non può bastare. Anche la stagione dell’ex Lazio è stata costellata di infortuni e per competere su tre fronti ci vorrà (almeno) un ricambio. È un peccato, tuttavia, che sia finita così con Adli. Le premesse erano state molto positive: un giocatore in grado di dare un'identità precisa ad una giovane formazione alla ricerca di se stessa. E anche le reti - pensiamo a quella contro il Milan, ma anche al vincente contro la Lazio all'Olimpico - avevano fatto pensare a un punto di riferimento per la mediana gigliata. A quanto pare, però, la sua forma fisica claudicante (e le decisioni dall'alto, ndr) ha avuto la meglio. A Firenze, Yacine è riuscito comunque a lasciare il segno, non solo per le gesta sul campo. Un ragazzone educato e rispettoso, sempre a disposizione in caso di necessità e aperto a fare gruppo, come quella volta che organizzò la festa per la fine del ramadan invitando tutta la squadra. E allora, un grosso in bocca al lupo al “pittore”, augurandogli anche un po' di quella fortuna che forse gli è mancata a Firenze. 

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