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Dell'Olio Fiorentina

Partiamo da un fatto: Palladino si è dimesso, altri no. I tifosi della Fiorentina avevano chiesto, in modo esplicito, di cambiare allenatore e dirigenti. Palladino si è fatto da parte, cosa che accade raramente nel calcio di oggi. A Firenze, però, è già le seconda volta in pochi anni, sempre d'estate, sempre in modo particolare, ad esempio con Gattuso

Non era benvoluto, nonostante il sesto posto, da gran parte dei tifosi e da una parte della dirigenza, visto quanto accaduto durante la stagione. Certo, nessuno se lo aspettava che se ne andasse, tanto più dopo una conferenza stampa dove Commisso aveva parlato di Palladino come 'un figlio', una definizione di impatto sicuramente. 

Il tecnico napoletano, probabilmente lusingato dalle proposte di panchine importanti (Atalanta? Lazio?) arrivate nelle ultime ore, considerando i rapporti non idilliaci con la dirigenza, pensandola magari in modo diverso sul mercato e sulla squadra futura da costruire, ha fatto strike mettendo in grande difficoltà una proprietà che si trova per l'ennesima volta a fare i conti con qualcuno che non ha accettato il modus operandi della Fiorentina. Qualcuno addsso parla di un possibile nuovo confronto, di un possibile riprensamento, ma è veramente difficile per non dire impossibile che ci possa essere un passo indieto.

Un addio che peserà tanto anche sulla possibile permanenza di De Gea e Kean, per fare un esempio, calciatori che erano molto legati a lui. Probabilmente, lo pensiamo noi, andrà all'Atalanta, occorre avere le spalle ben coperte per fare una mossa del genere. D'altronde il feeling con Firenze non era mai nato e il rischio sarebbe stato quello di cominciare una stagione con già un piede sul crinale. 

E adesso chi arriverà in viola se davvero sarà addio? Si comincerà con la solita ridda di nomi. Sarri (anche lui non in buoni rapporti con la dirigenza gigliata), il giovane De Rossi (un rischio che difficilmente la Fiorentina intraprenderà, ma il legame con Pradè non va sottovalutato) libero da contratti, ma i nomi più in auge rimangono quello di Baroni che ha lasciato il club capitolino e che potrebbe fare al caso della Fiorentina e quello di Tudor, che potrebbe lasciare la Juventus. E poi le sorprese Farioli e l’ipotesi di un clamoroso ritorno come quello di Pioli

Insomma ci risiamo, il solito caos. Dovuto sempre a dei rapporti che questa proprietà non riesce a costruire, mai con nessuno. Per chiudere, chi scrive ricorda che avrebbe continuato con Palladino, ma più che altro ci sarebbe da strapparsi le vesti se se ne andassero Kean e De Gea, non il tecnico. Lui è sostituibile, sempre che si abbia in testa un'idea, un progetto, a lungo termine. Soltanto così questo fine maggio così travagliato potrebbe trasformarsi in una grande occasione da non lasciarsi sfuggire di mano.


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