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Mattia Viti si avvicina a grandi passi alla Fiorentina. Il difensore classe 2002 nato a Borgo San Lorenzo sarà presto un nuovo rinforzo per la retroguardia viola, che sta iniziando a rifarsi il look in attesa di ufficializzare il nuovo allenatore. Gli appunti e le richieste specifiche di Pioli sono già pervenute. Spazio ai giovani italiani (Dzeko escluso, ma quello rientra nella categoria “occasioni imperdibili”) per una squadra più green e sostenibile. Tradotto, senza prendersi troppi rischi. E la formula del prestito con diritto di riscatto resta sempre la più congeniale a quest'ottica.

Un nuovo ingranaggio per Pioli

Cinque milioni per un prospetto che ha già maturato esperienza in Serie A (e in Ligue 1) sono un buon compromesso per andare a tappare le falle che aveva accusato la difesa di Palladino. Con molta probabilità Pioli ripartirà dalla linea a tre, dunque almeno altrettante riserve serviranno per coprire la Conference. Ma attenzione: l'ex Nizza potrebbe candidarsi per una maglia da titolare. Nell'ultima stagione, infatti, il suo rendimento è stato costante, nonostante la retrocessione dell'Empoli

Mattia Viti in azione con la maglia dell'Empoli

33 gettoni, di cui 30 in campionato, per un totale di 2709 minuti, siglando anche una rete. Non spiccherà come goleador da corner, ma i suoi centimetri possono fare la differenza nella sua area di rigore. Viti conta infatti su un 1 metro e 90 di stabilità e sicurezza: puntarci per il futuro (ma anche per l'attualità) può essere un affare. 

Il mosaico della difesa

Mancino di piede come Ranieri, il suo innesto pone però dei dubbi sulle - già presenti - alternative in rosa. Cosa ne sarà di Moreno? Il rientrante Valentini è già stato messo (nuovamente) da parte? Per non parlare del fedelissimo del vecchio allenatore, Pablo Marì

E' evidente che dopo il colpo Fazzini, Pradè e Goretti puntino al ringiovanimento di una rosa (già) “Ye-Ye”, per citarne una ideale - e irraggiungibile, ahinoi. E insieme al 2005 Comuzzo, Viti aggiungerebbe ulteriore aria fresca a un reparto che conta già sull'affidabilità di uno come Pongracic, colonna portante della prossima annata. Insomma, se per Fazzini la formula giusta (e obbligata) è quella del titolo definitivo, per il difensore azzurro val bene tentare con un altro anno di prestito. Lo stesso, appena concluso, che lo ha legato al club di Corsi nella stagione terminata con la caduta in Serie B.

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