A Lady Radio l'ex tecnico della Fiorentina Claudio Ranieri ripercorre vari momenti della propria esperienza in viola commentando anche le prospettive dell'attuale squadra gigliata: "Quando sono arrivato in viola c’era la delusione della retrocessione in B, ma ho passato 4 anni meravigliosi. La squadra è cresciuta, abbiamo vinto la Coppa Italia dopo 25 anni, poi la Supercoppa Italiana. Sono stati anni importanti per me e per la Fiorentina, sono cresciuto tanto. La città, poi, meravigliosa. Quando vincemmo la Coppa Italia e tornando trovammo lo stadio pieno, dissi ai ragazzi di cambiarci e fare una partitella. Quando arrivammo però anche tutto il campo era pieno di gente oltre agli spalti e non potemmo farla!

Poi ha proseguito: 'Accettai Firenze perché sentivo che fosse la scelta giusta. Firenze è una città critica, e questo fa bene, finché c'è educazione, è stimolante. Mi era capitato di incontrare Mario Cecchi Gori e nacque una certa empatia: quando mi chiamò fui veramente contento. Mi trovai benissimo anche con Vittorio: non ho mai avuto alcuno screzio. Per me un grande era Robbiati, un vero asso nella manica. Non poteva fare 90’ per via del fisico, ma aveva un mancino divino, un pennello, quando entrava scompaginava le difese avversarie. Rui Costa aveva un problema alle rotule e non si poteva allenare come tutti. Lo facevo giocare, ma quando calava dovevo sostituirlo perché non potevamo permetterci un calciatore fisicamente non a posto. Lo toglievo soprattutto quando già vincevamo, altrimenti lo lasciavo in campo perché poteva sempre inventare qualcosa'.

C'è spazio anche per rimpianti e paragoni complicati: 'Scudetto? Sapevo che dovevamo crescere piano piano per poi lottare con i grandi. Pensate a quando vincevamo 2-0 a Torino con la Juve e poi perdemmo. Quella partita ci dette un contraccolpo negativo. Poi commenta le prospettive dell'attuale Fiorentina: 'Italiano sta facendo un grande lavoro, se seguiranno Italiano i calciatori questa squadra potrà dare grandi soddisfazioni ai tifosi. Batistuta e Vardy? Sono diversi. Un paragone si potrebbe fare tra Bati e Vlahovic. Vardy si potrebbe paragonare ad Oliveira per la velocità e la capacità di attaccare gli spazi. Henry? Andai a parlare con Cecchi Gori in barca in Sardegna per convincerlo ma mi disse che non c'erano proprio risorse al momento. Poi prendemmo Kanchelskis'.

 


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