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Dell'Olio Fiorentina

Palladino piace. Un po’ perché le novità piacciono sempre, un po’ perché sembra saperci fare, intanto dal punto di vista dialettico. Poca pretattica, pochi discorsi scontati, va al sodo il nuovo allenatore della Fiorentina. Un modo di fare che, conoscendo Firenze, gli permetterà di cominciare nel modo giusto. Onesto, in una presentazione che ne ha messo in luce soprattutto gli aspetti umani e anche il fatto che con i calciatori abbia scelto la strada del rapporto, delle parole. 

Le telefonate

Tutte quelle telefonate (un po’ come fanno i ct della Nazionale solitamente), ci fanno capire che impronta vuol dare. Ci fanno capire, nonostante ancora la breve esperienza da allenatore, che da adesso in poi sarà data grande importanza anche ai comportamenti, alle richieste dei giocatori. Non che con Italiano non fosse così, ma l’approccio sarà diverso. E diversa sarà anche la comunicazione con la proprietà e con la dirigenza. 

Nessuno ha voglia di aspettare

Chiaro, il primo anno sarà anche di conoscenza, ma la Fiorentina non ha tempo né voglia di aspettare a lungo. Palladino nemmeno: ambizioso e determinato. Adesso tutto dipenderà dalla squadra che sarà fatta, dai calciatori che saranno acquistati, da chi se ne andrà e da chi arriverà. L’inizio è stato buono, Palladino ha tutto, sia dal punto di vista umano che tattico, per entrare nel cuore di una tifoseria che adesso ha bisogno di vincere. Ma per fare questo non servono solo gli allenatori, ma anche e soprattutto i calciatori. 

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