I primi anni del ritorno in Serie A post fallimento avevano abituato i tifosi viola a campionati emozionanti fino all'ultimo pallone giocato, dalla salvezza presa per i capelli nel 2005 alle Champions conquistate a Verona, a Torino, a Lecce, al termine di cavalcate esaltanti. Negli ultimi anni invece il trend è andato decisamente a calare, verso un anonimato e una noia generale ad accompagnare il finale di campionato della Fiorentina: di fatto l'ultima grande emozione della 38esima giornata risale alla stagione 2012/13, quando alla squadra di Montella venne ingiustamente soffiata la Champions da parte del Milan.

Da lì in poi, con l'aeroplanino, con Sousa, Pioli e Iachini la Fiorentina ha avuto un semplice sussulto un paio d'anni fa, quando il match con il Genoa divenne decisivo per la salvezza e antifona al cambio di proprietà: per il risultato del campo, veramente nessuno ebbe voglia di emozionarsi. Stasera a Crotone l'ennesima partita inutile, al termine di una stagione esasperante sotto tanti punti di vista, nell'auspicio che dopo l'estate nasca una storia diversa, dove il finale di campionato sia salutato con la trepidazione per l'inizio del nuovo e non con la voglia di voltare pagine a dimenticare.


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