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Alla Fiorentina delle ultime tre stagioni è decisamente mancato il salto di qualità. Che forse un'eventuale finale vinta avrebbe permesso, almeno parzialmente, ma purtroppo la bacheca resta vuota con la necessità di un nuovo punto di partenza. Negli anni precedenti con Italiano in panchina, c'è una linea costantemente seguita in ogni sessione estiva di mercato: i prestiti. Prima opportunità, poi spesso rimpianti oppure occasioni mancate.

Un lungo elenco di prestiti

Prima Lucas Torreira, Alvaro Odriozola e Krzysztof Piątek, poi Pierluigi Gollini e Antonin Barak (poi riscattato), per finire con l'ultima stagione colma di tanti ragazzi arrivati temporaneamente: Arthur, Maxime Lopez, Davide Faraoni e Andrea Belotti. Un elenco non di poco conto, sottolineando che (Faraoni escluso) si tratta di potenziali titolari, concepiti per giocarsi un posto dal primo minuto. Alcuni di questi, effettivamente, hanno rappresentato un punto fermo per un'intera stagione per poi salutare.

Un problema costante a centrocampo

Oltretutto, la scelta di virare su permanenze temporanee è il motivo principale per cui la Fiorentina non ha potuto beneficiare di una minima continuità nel ruolo di regista, o quantomeno di vertice basso del centrocampo. Ogni stagione è stata contraddistinta da un calciatore diverso e, salvo miracoli improbabili, questa sarà la quarta alla ricerca di un altro centrocampista.

Necessità di basi più solide

Il mercato estivo del 2024, partito con l'acquisto di Kean, può rappresentare un'occasione. Per una Fiorentina ambiziosa, che possa guardare al futuro, servono basi solide su cui poggiare un progetto continuo nel tempo. Sarà l'estate giusta per evitare che alcune fondamenta della squadra siano costruite sul rimandare il discorso a fine stagione?

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