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Oltre alle dichiarazioni di facciata, di spazio per i prodotti del Viola Park in questa non ce n'è mai stato: sì gli esordi di Rubino e Harder, i minuti a febbraio di Caprini e l'apparizione da titolare di Martinelli contro il Lask ma poi, a conti fatti, non c'è stata alcuna reale integrazione. Il problema è generalizzato in Italia e il problema è anche il format (inutile) del campionato Primavera ma la Fiorentina dei grandi non si è avvalsa di alcuna risorsa giovanile.

L'ultimo resta quindi il solito Kayode, più che cresciuto, depresso da questa stagione e probabilmente destinato a restare al Brentford. Per la felicità, se non altro, delle casse viola. In estate ci saranno tanti rientri: su tutti quello di Fortini che per età e prestazioni pare più interessante dei vari Bianco, Amatucci o Lucchesi. Per quanto riguarda la Primavera infine, c'è un Rubino che la sta trascinando in semifinale Scudetto e che lunedì darà l'assalto alla Roma: ma senza il travaso al piano di sopra, rischiano di restare tutte imprese fini a se stesse.


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