Si torna sulla terra. Davanti ad un Inter sicuramente da scudetto, la Fiorentina è capitolata nel peggior modo possibile. Italiano ha chiesto scusa e si è preso tante delle responsabilità. Troppo brutti per essere veri, troppe scelte sbagliate, calciatori che fisicamente erano a terra e che non dovevamo giocare, tutto vero. Ma è anche vero che questa squadra ha faticato in quasi tutte le partite. 

Davanti ci sono grosse difficoltà: zero reti di Nzola e Beltran in cinque partite, numeri che ci riportano indietro a Jovic e Cabral, al loro inizio dello scorso anno. Ma, soprattutto, non ricordiamo tiri in porta da parte dell'angolano e uno, forse due, dell'argentino. Detto e scritto che pensiamo siano due ottimi innesti, è altrettanto vero che Italiano deve cominciare a pensare a qualcosa di diverso. Un attaccante solo lassù forse non basta, la solita staffetta, mai insieme, i soliti cambi scritti. Occorre probabilmente altro, occorre una Fiorentina che aiuti di più gli attaccanti. 

Un cambio tattico? Magari sì, un 4-3-1-2, anche se Italiano ci risponderà come tutti gli allenatori, cioè che i moduli non contano, che sono soltanto numeri. Bene, che però si inventi qualcosa di diverso. Perché questa Fiorentina, che ha ceduto benissimo e comprato bene, ha una rosa lunga e qualitativa in alcuni ruoli, ma come dicevamo manca di un difensore centrale, di un esterno offensivo dal lato di Sottil o Ikone e di un centrocampista di peso. Del portiere non parliamo, troppo presto per giudicare, diamo del tempo al nuovo arrivato. 

In mezzo però, senza Amrabat e Castrovilli, ci sono qualità e tecnica, ma pochi muscoli e pochi centimetri. Difetti che squadre come l’Inter mettono in evidenza con grande facilità. Lopez, l’ultimo arrivato, servirà per il gioco, a difficilmente potrà essere impiegato assieme ad Arthur. Bonaventura sembra il lontano parente di quello della prima giornata di campionato. E allora uno tra Mandragora e Duncan dovrà giocare sempre, con questo modulo, ma abbiamo visto a San Siro come questi giocatori vengano ‘divorati’ quando affrontano avversari di livello alto. Lì manca sicuramente qualcosa e allora qualcosa di diverso dovrà essere inventato, in fretta. Certo, c’è chi ricorda che qualche anno fa in mezzo al campo la Fiorentina giocava con Pizarro, Borja Valero e Aquilani. Tutto vero. Ma in questo momento Arthur non è Pizarro, Bonaventura non è Borja Valero e Mandragora non è Aquilani

Il mio giudizio sul mercato rimane lo stesso. E’ stato quello migliore della gestione Commisso, forse perché altri non erano stati certamente indimenticabili. Questo non vuol dire che ha eliminato tutte le lacune che questa squadra aveva. E’ stato un mercato però, voluto fortemente dall’allenatore, che si è speso, anche pubblicamente, su certi calciatori e su certe operazioni. 

Adesso due settimane di tempo per rimettere i tasselli al proprio posto e per provar e qualcosa di diverso. Italiano è il miglior allenatore che questa squadra possa avere, ma anche lui in questa stagione dovrà dimostrare maggior fantasia, maggior coraggio. Perché avrà molte responsabilità sulle spalle, molte più degli altri anni.

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