Nel calcio moderno un altro fenomeno in crescita, che rischia di destabilizzare il sistema, è quello attuale delle multiproprietà (Mco=multi-club-ownership). Oggi, secondo uno studio del Cies di Neuchatel, sono circa 350 le squadre interessate; circa 100 in più rispetto all’anno precedente.

I casi in Italia

In Italia, le multiproprietà sono vietate. Ma, nel passato e nel presente, vi sono situazioni non ancora del tutto chiarite e quindi risolte. Il focus sulle multiproprietà si è acceso con veemenza tre anni fa, allorquando si è reso necessario il passaggio di proprietà della Salernitana, appena salita dalla B in A. La vendita si è resa necessaria dato che il patron Claudio Lotito sarebbe stato di fatto proprietario di due club, la Lazio e la Salernitana, entrambi impegnati nella massima competizione nazionale. E tuttavia, già a seguito dell’acquisto del Bari nel 2018, resta potenzialmente conflittuale la situazione multiproprietaria che riguarda il Napoli e il Bari, dato che in qualche modo le due squadre fanno entrambe riferimento al patron Aurelio De Laurentiis. Infine, notizia recente: su iniziativa della Procura di Milano, che indaga su un presunto conflitto d’interessi del Fondo Elliot e che vede interessata anche la RedBird, resta ora da accertare l’effettiva proprietà del Milan.

…e quelli in Europa

In Europa, dove sarebbero presenti circa 220 club multiproprietari, la regola generale in materia di co-interessi finanziari è fissata dall’articolo 5 del regolamento UEFA, che tuttavia negli ultimi anni è stato oggetto di diverse interpretazioni a seconda dei casi discutibili intervenuti. Ricordiamo, brevemente e a ritroso, i casi più eclatanti: il caso Milan-Tolosa del luglio 2023, il caso Atalanta-Chelsea dell’aprile 2022, il caso Lipsia-Salisburgo del marzo 2018. Queste ultime due squadre furono autorizzate a partecipare alla Champions League pur essendo entrambe riconducibili in qualche modo alla proprietà della Red Bull.

C’è quindi molto da riflettere sul fatto che in futuro le situazioni potenziali di conflitti d’interesse tra club potrebbero moltiplicarsi. Basti pensare a quelli che potrebbero far capo alla maggiore multiproprietà mondiale del Football City Group, che oggi controlla 10 squadre di calcio, tra cui il Palermo. Secondo Forbes, il Fondo avrebbe raggiunto attualmente un valore di circa 6 miliardi di dollari. Oltre che comproprietario del Manchester City, il Fondo è comproprietario anche del Girona, attualmente terzo nel maggiore campionato spagnolo e quindi potenzialmente interessato alla partecipazione alla Champions League del prossimo anno.


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