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Antonio Caliendo, ex procuratore tra gli altri di Roberto Baggio, ha parlato della querele tra la Fiorentina e Dusan Vlahovic a TMW: “Il mancato rinnovo del contratto di Dybala, almeno fino ad oggi, pare aprire le porte all'affare Vlahovic. La sua situazione è chiara, c'è una decisione che Commisso deve prendere: il presidente viola deve decidere se guardare più alla parte economica o a quella dell'orgoglio".

Prosegue così Caliendo: “Cosa farei se fossi nella Fiorentina? Mi preoccuperei, e sicuramente lo staranno facendo, di reperire sul mercato qualche giocatore che possa sostituire Vlahovic. Come hanno trovato il serbo in tempi non sospetti, dovrà essere trovato un giocatore alla sua altezza. I contratti alla fine sono contratti, c'è una scadenza e quindi se poi dovesse andar via... 'morto un papa se ne fa un altro'. Commisso deve pensare di portare a casa più soldi possibili e investirli poi in una punta di valore".

E ancora: “Vlahovic vale 70 milioni? Li vale certamente. Il compromesso sarebbe forse accordarsi adesso per giugno e magari accontentarsi di un po' meno. La Juventus si assicura un campione e può reperire sul mercato la cifra da girare alla Fiorentina e i viola hanno tempo per trovare il sostituto".

Chiosa finale sull’impatto che potrebbe avere una cessione del genere: “La tifoseria è matura, conosce l'evoluzione del calcio moderno. Ora non si guarda più al singolo, ma alla squadra e i suoi colori. Se una tifoseria guarda solo al singolo non è più al passo con i tempi. Insigne ad esempio lascia il Napoli e va al Toronto: può dispiacere però occorre guardare alla squadra. Sul caso Baggio posso dire che all'epoca la tifoseria ebbe una reazione violenta ma credo che i tempi siano cambiati".

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