Iachini e lo schema "palla a Ribery": ma la Fiorentina continua ad avere le soluzioni contate

Va bene che si chiama Franck Ribery, va bene che a 37 anni è ancora un fuoriclasse assoluto ma resta comunque un calciatore singolo in una squadra di undici: sia con il Brescia che ieri sera a Roma, la Fiorentina ha dato la sensazione di puntare su uno schema anche piuttosto ovvio, il "palla a Ribery". Ineccepibile, per carità, ma forse un po' poco per una squadra che ha bisogno di segnare e di fare punti. E' naturale che la maggior parte dei palloni transiti dai piedi del numero 7, punto di riferimento assoluto soprattutto quando si fatica a mantenere il possesso del pallone. Diventa limitante però puntare tutto su questo tipo di impostazione, con un contributo offensivo scadente da parte dei compagni: da Cutrone ai due esterni e spesso anche i centrocampisti, salvo qualche scorribanda di Castrovilli o la sorpresa Ghezzal. Il compito di Iachini è di trovare nuove soluzioni, nuove risorse per creare pericoli alla porta avversaria: non può bastare il trincerarsi dietro nella speranza che Ribery inventi giocate pazzesche come quella dell'Olimpico...