Di Gennaro: "Vanoli è l'allenatore giusto, ma non deve fare sconti a nessuno. Ranieri deve avere atteggiamenti diversi"

L'ex giocatore della Fiorentina Antonio Di gennaro ha rilasciato un'intervista al Corriere dello Sport, durante la quale ha analizzato i tanti problemi che affliggono la squadra viola.
Il tifo fiorentino
"Vanoli ha detto parole sacrosante sul peso della maglia viola. Adesso che la squadra è in forte sofferenza serve di più sotto il profilo del carattere, del cuore, dello spirito. Al netto che manca mezzo stadio, i tifosi viola sono quelli che io conosco. Firenze è una piazza esigente che vuole vedere giocare a pallone. Con Terim i primi due mesi abbiamo fatto un po’ di fatica e poi cinque mesi in cui spesso uscivamo dal campo tra gli applausi, anche dopo aver perso. Firenze è questa. Se dai tutto per la maglia poi si può vincere o perdere, ma la gente apprezza".
Occorre praticità
“In questo momento serve essere pratici e, se sei 2-1 a Genova, devi vincere. Che gol è il secondo incassato? Certi errori non vanno commessi. Ecco perché ci vuole ancora di più per essere squadra, fare punti e risollevarsi. Vanoli lo conosco, ce l’ha questa forza, ma anche i calciatori, chi più e chi meno, devono capire che in questo momento vanno conquistati punti per non retrocedere: per tirarti fuori c’è tempo, però hai l’esigenza non più rimandabile di esprimere certe caratteristiche. Ricordando che sono stati spesi novanta milioni: non è che questa squadra non sia costata a Commisso e non abbia qualità. Vanoli ha detto di non dover dimostrare nulla a Gudmundsson, a Fagioli, ai calciatori che sono chiamati a confermare sul campo le loro qualità, con la necessità anche di esprimere una mentalità vincente. Ho citato due nomi tra i più rappresentativi, ma vale per tutti. Penso a Ranieri che è il capitano e deve avere atteggiamenti diversi”.
Servono i singoli
“L’islandese l’ho seguito per due anni a Genova e le partite le vinceva da solo. Problemi personali o tutto quello che vuoi, però poi in campo hai il 10 sulle spalle e il 10 pesa a Firenze ancora di più. Chi l’ha indossato negli ultimi cinquant’anni? Antognoni, Baggio, Rui Costa, Mutu. Campioni. Ma è bello che sia così secondo me. Uno che arriva a Firenze lo sa. Gudmundsson è il giocatore che alla prima partita alla Fiorentina ha segnato due gol su rigore ribaltando la Lazio. Quello è sinonimo di personalità. Penso che Moise abbia scelto di rimanere a Firenze, rafforzando la sua leadership che lo scorso anno si è manifestata non solo con i tanti gol realizzati. Tutti si devono mettere a disposizione di Vanoli, ma è chiaro che la Fiorentina ha assoluto bisogno anche di Kean per tirarsi su. Del miglior Kean».
Il nuovo tecnico viola
"Vanoli non deve fare sconti a nessuno. Lui è chiamato a salvarla e, giustamente, ha firmato per un anno: quindi, l’augurio per lui, per la Fiorentina e per tutti è che possa fare bene. Conosce l’ambiente viola, è stato un buon terzino fluidificante, ma soprattutto un professionista che si curava e ha trasmesso questa dote una volta passato in panchina. Senza dimenticare che ha lavorato con Conte e da Antonio ha preso la capacità di dare un’identità alla squadra. Ha l’esperienza giusta, a Venezia ha fatto un mezzo miracolo prendendo la squadra sest’ultima in B e l’ha portata in Serie A in un anno e mezzo. Paolo credo sia l’allenatore giusto. Anzi, ne sono sicuro".



