Basile: "Questa nuova versione della Fiorentina mi piace a prescindere dai risultati. Prima il cambio nella comunicazione, poi la svolta tecnica. Via l'odio e i soldi, dentro calcio e stile"
Attraverso il proprio profilo Facebook, il giornalista e tifoso della Fiorentina Massimo Basile, ha commentato così la sfilza di vittorie viola che, con il successo a Como, è arrivata a 7 gare vinte di fila: "La scomparsa di messaggi divisivi e di odio, il cambiamento del linguaggio, incentrato solo sul calcio e non più sui soldi, hanno rappresentato la svolta vera prima di quella tecnica. Quello che vediamo in campo ne è la conseguenza, ma anche fossimo decimi sarei soddisfatto. Il fatto è che decimi non saremmo potuti esserlo perché niente succede per caso, come nel libro che mi stregò da bambino: “Il gabbiano Jonathan Livingston”.
Da sempre penso che chi abbia la Fiorentina non rappresenti solo sé stesso, ma Firenze e una comunità, anche quella che non tifa viola. Per me che ho vissuto sempre lontano dalla mia città questa è sempre stata la cosa più importante. Quando Vittorione fece la famosa sparata al Processo del Lunedì, quella dell”io sono laureato” mi vergognai perché lui rappresentava tutti noi. Quando i Della Valle restarono coinvolti in Calciopoli, per me fiorentino fu una ferita che mi fece vacillare.
Lo stile non è forma, ma sostanza. La gentilezza resta una forma alta di intelligenza e patrimonio degli ambiziosi. Questa nuova versione mi piace molto, a prescindere dai risultati, che però non sono venuti per caso. È cambiato tutto, sappiamo anche perché. Non torniamo indietro, neanche per prendere la rincorsa".