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Chiusi i capitoli Adli e Cataldi, la Fiorentina vuole regalare un nuovo regista a Pioli. Il nome su tutti è quello di Adrián Bernabé, centrocampista catalano classe 2001 in forza al Parma. Firenze lo ha “scoperto” per la prima volta il 6 dicembre 2023 quando il prodotto de La Masia gelò il Franchi con un bolide in Coppa Italia. Da allora il gioiellino passato per l'Academy del Manchester City è cresciuto insieme ai Ducali: prima tornando insieme nella massima serie e poi confermandosi con la salvezza raggiunta con Chivu. Bernabé sarebbe un giocatore chiave anche per il nuovo tecnico Cuesta, ma le richieste arrivate a Krause non mancano. 

Qual è il vero ruolo di Bernabé?

Bernabé Parma
Adrián Bernabé, centrocampista del Parma. Foto: Vicario/Fiorentinanews.com

Fra tutte c'è proprio quella di Pradè, che vede nello spagnolo un investimento per il futuro e una possibile colonna della mediana di Pioli. Di piede mancino, il suo contratto con il Parma scadrà fra due anni ma la società emiliana non sembra in grado - in questo momento - di proporgli il rinnovo. Più di una perplessità, però, sorge nei suoi confronti come futuro regista gigliato. Qual è il vero ruolo di Bernabé? Nella prima giornata dello scorso campionato - guarda caso contro la Fiorentina - Pecchia lo aveva schierato dietro alle punte, da trequartista. Posizione che aveva spesso occupato in cadetteria. Tuttavia, dopo quei primi 80 minuti, nessuno lo ha più rivisto alle spalle di Bonny. Sistemato sulla linea mediana, le sue prestazioni e quelle del Parma sono cresciute visibilmente, fino al momento del suo stop. 

I “guai” della scorsa stagione e l'idea di Pioli

Un infortunio alla coscia lo ha tenuto ai box da novembre fino a tutto gennaio, facendogli saltare ben 11 gare. Fra aprile e maggio un altro guaio in quella zona e stagione chiusa con più luci che ombre. 1 metro e 74 di puro talento: fantasia, creatività ma anche ordine e geometrie. I “piedi buoni”, come si suol dire, non gli mancano, ma più di un dubbio sorge sulla sua presenza strutturale. Bernabé non è proprio un armadio a tre ante, né un incontrista vecchio stampo. Insomma, lungi dal profilo di Cataldi ma anche da quello, più compassato, di Adli. Pioli, comunque, non è Palladino e per chiudere qua questa disamina non possiamo che confidare nel progetto tecnico del nuovo allenatore, che ha posto il numero 10 dei Ducali come prima scelta per il ruolo di regista. Il play da cui far partire tutto il gioco.

 

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