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Il calciomercato ufficialmente inizierà a luglio, ma da ormai diverse settimane impazzano già le trattative. Per fare il punto sul mondo gigliato abbiamo raggiunto, in esclusiva, Paolo Paganini. Il noto giornalista e conduttore sportivo di Rai Sport ha detto la sua su tutte le principali tematiche attuali che riguardano la Fiorentina.

Cominciamo da quelli che sono gli acquisti fin qui sicuri della Fiorentina: Džeko, Fazzini e Viti. Se hanno l’obiettivo di aumentare la profondità della rosa ed avvicinare le big del Campionato, possono essere considerati gli elementi giusti?

“Assolutamente sì, anche se lo spartiacque resta la conferma di Kean, perché tenendolo ed affiancandogli uno come Džeko fai fare un notevole salto di qualità alla squadra viola”.

Due parole appunto su Moise Kean: resterà, secondo lei, alla Fiorentina? Se qualcuno pagasse la clausola con il suo benestare, quale potrebbe essere un nome buono per la sua sostituzione?

“Le dichiarazioni di Commisso sono importanti in questo senso, ha illustrato un progetto ambizioso, per questo spero che possa rimanere a Firenze. Con Džeko, ripeto, formerebbero un attacco fortissimo. 

Come possibile sostituto dell’ex Juve, io vedrei molto bene Jonathan David: ha caratteristiche simili a Moise Kean, è svincolato dal Lille e riuscirebbe, secondo la mia modesta opinione, a non farlo rimpiangere per niente”.

Niente riscatto da 17 milioni per Gudmundsson: ma c’è ancora spazio, secondo lei, per cui Fiorentina e Genoa possano trovare un accordo diverso perché il giocatore islandese resti comunque viola? Alla luce anche del processo che pende sulla sua testa in patria e che non si è ancora concluso definitivamente…

“Conosco Gudmundsson molto bene dai tempi del Genoa e lì è stato davvero determinante. Gli aspetti extracalcistici condizionano e hanno condizionato il suo rendimento in negativo, invece, alla Fiorentina.

La società gigliata ritengo che possa avere al momento altri obiettivi, come Sebastiano Esposito, ex Empoli ma di proprietà dell’Inter, ma non solo lui. Sono certo che la Fiorentina possa mettere sul piatto soldi veri su calciatori anche alternativi all’islandese: il mercato di fatto non si è ancora aperto, sarà un’estate lunga pure per i tifosi viola”.

Il terzo giocatore importante della Fiorentina su cui aleggiano tanti punti interrogativi è Dodô: rinnoverà, resterà ma senza rinnovo, o sarà ceduto?

“Ci sono tante squadre sul brasiliano, ma io credo nel rinnovo. Il motivo? Se, e io non ho dubbi su questo, il progetto e le dichiarazioni di Commisso sono quelle che conosciamo, penso che vorrà blindare Dodô”.

Volendo fare un bilancio dei primi 6 anni di gestione Commisso: che voto darebbe al lavoro fin qui svolto dal presidente della Fiorentina e perché?

Darei un 8! Ha investito molto, anzi moltissimo, a cominciare dal Viola Park, semplicemente fantastico. Un presidente che investe in strutture vuol dire che vuole dare progettualità al suo lavoro, e non essere un personaggio mordi e fuggi. Il suo è stato un lavoro straordinario, ha garantito un esborso importante di quattrini, nonostante i tanti fatti gravi subiti come la perdita di Joe Barone. Si tratta di un proprietario con senso di appartenenza e voglia di lasciare un segno”.

Chiusura su Stefano Pioli: la persona giusta, a livello di competenza, esperienza ed affetto per la squadra e la città?

“Rispondo assolutamente sì alla sua domanda, anche se son rimasto sorpreso dall’addio di Palladino, a cui era stato da poco rinnovato il contratto. Si poteva pensare che potesse avere già un'altra panchina pronta, magari quella dell’Atalanta, ma non era così. Il problema credo fosse la mancanza di feeling con Pradè. Pioli è una scelta di livello, importante, è un allenatore che conosce la piazza, e che ha già vinto e fatto bene altrove”.

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