Galli: "Commisso-Nardella? Il sindaco lo ha accolto come il salvatore della patria, ma poi non gli ha dato gli strumenti per crescere"

L’ex portiere della Fiorentina, Giovanni Galli, ha parlato ad AskaNews del futuro dello stadio Artemio Franchi: “Io capisco l'enorme interesse che suscita la questione, ma sono necessarie due cose. La prima è che si abbia una visione da qui a venti o trent'anni, la seconda è che non si possono accontentare tutti. La situazione è abbastanza complicata e rischia di complicarsi con ulteriori inciampi di cui non c'è bisogno. Se tutti i giorni qualcuno si muove perché è un'opera d'arte o per altri motivi, non si va da nessuna parte. Forse non è ancora chiaro che se si pensa di non poter fare nulla, e sono contestate anche le modifiche, è logico che la Fiorentina non ci potrà più giocare né lo stadio avrà un futuro di alcun tipo”.
Continua così Galli: “Ciò premesso, pensavo che si potesse raggiungere un accordo tra pubblico e privato, ma anche su questo c'è da capire cosa intenda fare la Fiorentina nel futuro. Ad ogni modo, deve uscirne uno stadio con un pensiero di lungo periodo. Gli interventi che si stanno compiendo ora, pur necessari, non risolvono i problemi. Non si può continuare a pensare al Franchi così com'è ora. Il rapporto tra Commisso e Nardella? Ho visto quando Nardella gli ha fatto un po' da cicerone e lo ha accolto come il salvatore della patria. Ma poi non gli ha dato gli strumenti per crescere. Sul Franchi tutti hanno ragione. Ma siccome è un bene comune bisogna che si trovi una sintesi tra tutte le parti interessate. Se ad esempio non si potranno realizzare nuove curve più vicine al campo, perché la si considera un'inaccettabile alterazione dell'opera d'arte, questo stadio del 2020 non arriva al 2030 o 2040. La concertazione delle parti deve arrivare a un risultato finale, ma non si possono accontentare tutti, qualcuno deve mollare qualcosa”.