3 maggio

Chi tifa Fiorentina conosce bene la data contenuta nel titolo. La lega anche a un anno ben preciso e a un evento indimenticabile (purtroppo in negativo), che in qualche modo evoca l’attualità. Tutti si ricordano dov’erano, in quella maledetta sera. Tutti hanno un ricordo immediato che non potrà mai essere cancellato. Chi c’era, sa.
Il 3 maggio 2014 è il giorno della finale di Coppa Italia, Fiorentina-Napoli. Al secondo anno del primo ciclo targato Vincenzo Montella, Firenze si diverte da matti e vive un momento storico estremamente positivo, godendosi il ritorno dell’aria d’Europa. La Viola ha la grande opportunità di scrivere la storia e di tornare a vincere un trofeo, tredici anni dopo l’ultima volta, quando Rui Costa alzò al cielo la coppa più amara della storia gigliata. Chi conosce la data, però, ricorda automaticamente anche l’esito.
Alberto Di Chiara ha attribuito il titolo del suo libro “Quella sporca finale” al doppio confronto con la Juventus, nell’atto conclusivo della Coppa UEFA 1989/90. C’è da dire che, concettualmente, sono parole che si sposerebbero perfettamente anche con Roma 2014. La Fiorentina e i suoi tifosi fanno da terzo incomodo, non c’entrano niente con quella che non può essere definita una finale normale.
La morte di Ciro Esposito per omicidio commesso dall’ultrà della Roma Daniele De Santis non ha niente a che vedere con una manifestazione sportiva. Al popolo viola viene tolta la possibilità dal principio di vedere una partita di calcio regolare, per giunta la più importante della storia recente. I circa 30mila giunti da Firenze all’Olimpico non hanno neanche potuto fare esperienza del vero dolore di una sconfitta (che sul campo è comunque arrivata, per 1-3), perché a lacerare gli animi è l'enorme rimpianto di essere stati coinvolti in una pseudo-partita. A gettare sale sulla ferita ci pensano le non poche controversie, con le trattative durate oltre un’ora tra l’onorevole Genny ‘a Carogna e le forze dell’ordine.
La gente della Fiorentina ha mandato giù l’amaro boccone e ha atteso, senza abbandonare la speranza; nel mentre, diciamocelo, ha trascorso tempi ben più bui, sentendo parlare concretamente anche di Serie B. Nove anni dopo, finalmente, si riaccende la fiamma: sarà Fiorentina-Inter, mercoledì 24 maggio 2023. Un appuntamento da underdog, da basso profilo, con la Viola chiacchierata più come l’avversaria dell’Inter piuttosto che come seconda finalista, come vuole la tradizione. Firenze, stavolta, si gioca la possibilità difficile ma (speriamo) concreta di toccare con mano un trofeo. Storia da scrivere, stavolta non si scappa.
Il 3 maggio 2014 è il giorno della finale di Coppa Italia, Fiorentina-Napoli. Al secondo anno del primo ciclo targato Vincenzo Montella, Firenze si diverte da matti e vive un momento storico estremamente positivo, godendosi il ritorno dell’aria d’Europa. La Viola ha la grande opportunità di scrivere la storia e di tornare a vincere un trofeo, tredici anni dopo l’ultima volta, quando Rui Costa alzò al cielo la coppa più amara della storia gigliata. Chi conosce la data, però, ricorda automaticamente anche l’esito.
Alberto Di Chiara ha attribuito il titolo del suo libro “Quella sporca finale” al doppio confronto con la Juventus, nell’atto conclusivo della Coppa UEFA 1989/90. C’è da dire che, concettualmente, sono parole che si sposerebbero perfettamente anche con Roma 2014. La Fiorentina e i suoi tifosi fanno da terzo incomodo, non c’entrano niente con quella che non può essere definita una finale normale.
La morte di Ciro Esposito per omicidio commesso dall’ultrà della Roma Daniele De Santis non ha niente a che vedere con una manifestazione sportiva. Al popolo viola viene tolta la possibilità dal principio di vedere una partita di calcio regolare, per giunta la più importante della storia recente. I circa 30mila giunti da Firenze all’Olimpico non hanno neanche potuto fare esperienza del vero dolore di una sconfitta (che sul campo è comunque arrivata, per 1-3), perché a lacerare gli animi è l'enorme rimpianto di essere stati coinvolti in una pseudo-partita. A gettare sale sulla ferita ci pensano le non poche controversie, con le trattative durate oltre un’ora tra l’onorevole Genny ‘a Carogna e le forze dell’ordine.
La gente della Fiorentina ha mandato giù l’amaro boccone e ha atteso, senza abbandonare la speranza; nel mentre, diciamocelo, ha trascorso tempi ben più bui, sentendo parlare concretamente anche di Serie B. Nove anni dopo, finalmente, si riaccende la fiamma: sarà Fiorentina-Inter, mercoledì 24 maggio 2023. Un appuntamento da underdog, da basso profilo, con la Viola chiacchierata più come l’avversaria dell’Inter piuttosto che come seconda finalista, come vuole la tradizione. Firenze, stavolta, si gioca la possibilità difficile ma (speriamo) concreta di toccare con mano un trofeo. Storia da scrivere, stavolta non si scappa.
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