C. Zanetti: “Dopo avergli fatto da raccattapalle ho condiviso la camera con Baggio. La chiusura del cerchio alla Fiorentina? Annata strepitosa, ma la cessione di Dainelli ci lasciò perplessi”
L’ex centrocampista della Fiorentina Cristiano Zanetti, cresciuto nel vivaio viola e poi tornato a Firenze in chiusura di carriera, ha parlato ad Akos Podcast in una lunga intervista, nella quale si è soffermato su vari episodi della propria avventura in maglia gigliata.
‘Ricordo il debutto entrando al posto di Pioli, a quei tempi non era facile perchè…’
“Dopo aver iniziato nel Poggioletto, la Fiorentina mi ha preso quando ero in seconda media. Mi sono trasferito a Firenze ed in viola ho fatto tutto il settore giovanile, fino ad esordire in Serie A con Ranieri. All’inizio giocavo trequartista ma anche ala, destra o sinistra, poi sono arretrato perchè c’era gente molto più forte di me nelle zone avanzate del campo. Ai tempi degli Allievi Nazionali mi sono abbassato a fare il mediano. In Primavera giocavo sempre sotto età e mi hanno aggregato spesso in prima squadra per gli allenamenti, poi dai 17 anni mi allenavo in pianta stabile con i ‘grandi’. Ho debuttato in un Foggia-Fiorentina entrando al posto di Pioli. Non era semplice entrare a quei tempi, c’erano giocatori importanti che facevano sentire il peso dello spogliatoio e anche del mancato passaggio in campo. Però questo ti aiutava a crescere e capire cose che non sono scontate, come riuscire a rimanere in una squadra importante”.
“Dopo due anni in prestito a Venezia e Reggiana passai all’Inter, perchè mi notarono e la trattativa con la Fiorentina fu piuttosto veloce, perchè i viola non credevano tanto in me a quell’epoca. Mi hanno venduto subito, poi però è andata bene. È stato bello giocare per qualche mese con Roberto Baggio, ho condiviso con lui anche la camera spesso e volentieri. Nessuno voleva andarci in camera per il fatto della sua fede buddhista, e toccava così al più piccolo che ero io. Mi faceva capire cosa voleva stare accanto ad un campione. Già a Firenze lo avevo visto ogni domenica quando facevo da raccattapalle. Oltre che un campione assoluto, una persona veramente per bene”.
‘Non capimmo la cessione di Dainelli. In viola un anno strepitoso’
“La chiusura del cerchio alla Fiorentina? Il mio procuratore, Carlo Pallavicino, era un tifoso sfegatato della squadra viola e mi ha sempre detto di tornare a Firenze. Alla Juventus ero a scadenza e alla fine mi hanno chiamato Prandelli e Corvino, avremmo fatto la Champions League. Abbiamo fatto un anno strepitoso alla Fiorentina, un’annata bellissima. Successe una cosa molto strana a gennaio, perchè Dainelli andò via, da capitano… non si capì bene perchè all’interno del gruppo, rimanemmo perplessi, era il punto di riferimento. Penso solo la Fiorentina potesse fare una cosa del genere. Stavamo facendo bene in campionato e anche in coppa. Arrivò Felipe che era un ragazzo molto bravo ma aveva giocato sempre a tre e noi giocavamo a quattro in difesa. Poi l’anno dopo sono subentrate situazioni contrattuali, avevo spalmato l’anno alla Juventus in due anni alla Fiorentina, c’era l’obbligo se avessi fatto tot presenze di rinnovarmi un altro anno il contratto. Quindi anche per scelte societarie il secondo anno non mi facevano giocare altrimenti avrebbero dovuto rinnovarmi il contratto. A gennaio decisi quindi andare a Brescia”.