Le nostre PAGELLE: Marì si perde Dovbyk una volta sola ma condanna la Fiorentina, Zaniolo disastroso e Kean non è rapace. Palladino, tocca sperare nel doppio miracolo

DE GEA: 6,5 Prima una parata plastica sulla botta di Celik. Più difficile il riflesso su Shomurodov mentre sulla rete di Dovbyk si trova da solo di fronte a un muro giallorosso, che in qualche modo la spinge dentro. La ripresa la passa da spettatore.
COMUZZO: 5,5 Perde i riferimenti sull’occasione dell’1-0, li aveva persi anche poco prima su una conclusione di Celik, purtroppo a tre fa più fatica e questo si sa. Con il passare del tempo diventa quasi centrocampista aggiunto visto il baricentro basso della Roma ma la qualità è quella che è.
MARÌ: 5 Da quelle capita spesso Dovbyk e lo spagnolo lo controlla bene fino al… 49’ quando si accosta a De Gea mentre l’ucraino appoggia facilmente in rete. Una disattenzione che resterà anche unica ma che costa la sconfitta (e un pezzo d’Europa)
PONGRACIC: 6 Avvio un po’ sotto ritmo, poi prende possesso del reparto anche perché la Roma è piuttosto passiva. E’ il più lucido a sostegno dell’azione da dietro, non più una novità. 71’ Colpani: 6 Un paio di cross insidiosi ma per essere al rientro, e in quel caso, era difficile aspettarsi di più.
GOSENS: 6 Il peso e l’esperienza per reggere botta in una linea mediana da brividi, il primo cross insidioso è suo ma finisce nelle mani di Svilar. Un intervento acrobatico per coprire un taglio di Soulè che però sbatte spesso e volentieri su di lui. Poi un’uscita precauzionale (?). 46’ Fagioli: 6 Meno negativo delle ultime uscite, prova a diverse giocate di fino, entra quando la Fiorentina prende campo per poi tenerselo fino in fondo. Non trova l’invenzione però.
RICHARDSON: 6 Probabilmente la sua miglior partita da quando è a Firenze, si propone spesso, conduce palla e cerca anche il tiro. Lo stile come sempre è apprezzabile, non sempre ne nasce qualcosa ma di passi in avanti se ne vedono. 71’ Beltran: 5 Della sua presenza in campo non ci se ne accorge neanche.
NDOUR: 4,5 Si limita al tocchettino corto e facile, spesso all’indietro, solito andamento lento e contenuti tecnici inesistenti. Ripresa da esterno destro prima e poi da mezzala poi ma la questione molto semplicemente è che ad oggi non è risorsa da Fiorentina. In nessuna posizione lo si posizioni. 90’ Adli: s.v.
MANDRAGORA: 6,5 Pomeriggio meno dorato rispetto agli ultimi, anche perché il suo classico tiro a botta sicura stavolta si infrange sul piede di Svilar. Nel primo tempo prova a fare un mestiere anche poco suo ma si fa sentire a livello di carisma, oggi anche da capitano. Libera Kean con uno splendido tocco al tiro.
PARISI: 6 Parte a destra come a Siviglia, contro un altro spagnolo come Angeliño. E’ agitato e questo depone a suo favore perché fa del caos positivo, non mette tanti cross ma è onnipresente un po’ a tutto campo, da una fascia all’altra.
ZANIOLO: 4 E’ il solito Zaniolo, a cui ormai è rimasta solo l’arma del fisico e della sgomitata ignorante. Di palloni a Kean non ne serve alcuno, nella ripresa gli arriva un bel pallone ma se lo calcia sull’altro piede mentre l’ultima chance la regala alla Sud, che lo fischia senza sosta. A tempo scaduto si becca anche un rosso: eh ma quanto ‘gasa’ Zaniolo all’Olimpico da ex. 61’ Gudmundsson: 5,5 Agisce come d’abitudine ormai da centrocampista aggiunto ma in zona clou non si vede davvero mai, complice anche il traffico creato in area dalla Roma.
KEAN: 6 E’ argento vivo fatto persona, le prime due occasioni se le crea alla grande anche se la prima la spara su Svilar. Ne ha un’altra simile nella ripresa dove calcia in allungo: non è rapace purtroppo e con un po’ di freddezza in più la Fiorentina avrebbe portato via punti dall’Olimpico.
PALLADINO: 5 La formazione iniziale sa proprio di calcoli in vista del Betis, il centrocampo è totalmente sperimentale e solo l’approccio poco speculativo della Roma fa sì che i suoi prendano le redini della gara in mano. Nel finale con l’acqua alla gola inserisce un po’ tutto l’arsenale offensivo, come non aveva fatto ad esempio con il Parma. La Champions è svanita, l’Europa League quasi… tocca sperare nel doppio miracolo con Betis e Chelsea.