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Gli accertamenti medici fatti in gran segreto e una speranza che si riaccende: Edoardo Bove potrebbe tornare a giocare a calcio. Dopo quel tragico Fiorentina-Inter, il centrocampista della Roma in prestito alla società viola ha dovuto sospendere ogni tipo di attività agonistica  con l'impianto di un defibrillatore sottocutaneo. 

Cosa manca? 

Adesso però i test hanno dato segnali positivi e, come scrive La Gazzetta dello Sport, manca l'ultimo test di abilitazione per vederlo tornare in campo. Una formalità in teoria, in pratica incrociamo le dita. 

E il futuro? 

Dal 1° luglio tornerà ad essere un giocatore della Roma, con la Fiorentina che non ha esercitato il riscatto per trattenerlo in viola. Tuttavia le due società lasceranno la decisione al ragazzo sul da farsi. Le strade ad oggi sono tre: la permanenza a Roma, il trasferimento all'esterno (in Inghilterra potrebbe tornare subito a giocare) o un altro anno di prestito alla Fiorentina, dove però rischierebbe di non giocare. 

Possibile svota nel regolamento 

Attualmente la legislazione italiana non permette di scendere in campo nei nostri campionati dopo il problema avuto, ma negli ultimi mesi c'è stata un'accelerata per provare a cambiare le cose. Maurizio Casasco, presidente della Federazione Medico Sportiva Italiana, è stato contattato dal Ministro dello Sport Abodi per capire se ci sono margini per modificare il regolamento, permettendo a chi ha il defibrillatore sottocutaneo di giocare in Italia assumendosi tutte le responsabilità. Proprio come succede in Premier. 

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