Bertoni a FN: “Beltran non è ancora all'altezza delle sue capacità, è una mezzapunta. Moreno un ragazzo adatto per il futuro della Fiorentina. Nell'82' è successo qualcosa di extracalcistico..."

Nelle ultime ore, FiorentinaNews ha raggiunto, in esclusiva, Daniel Bertoni. L’ex giocatore di Fiorentina (con cui sfiorò il famoso scudetto del 1982), Napoli ed Udinese, Campione del Mondo con l’Argentina nel 1978, ha parlato con noi dei suoi connazionali oggi a Firenze, di Stefano Pioli ed anche di quello che successe in quella stagione maledetta a favore della Juventus.
Cominciamo dagli argentini che militano nella squadra viola. Che ne pensa di Beltran: giusto dargli un’altra chance o pensa che tornerà al River Plate?
“Dopo Martinez Quarta che non ha fatto bene alla Fiorentina ed è tornato in Argentina, anche Beltran non è ancora stato all’altezza di quello che aveva fatto vedere nel River. Si tratta di un calcio diverso quello europeo. Ora deve vedere Pioli se il ragazzo è adatto o meno al suo gioco, considerando che la Fiorentina avrà già Kean e Dzeko come punte. Ma Beltran, comunque, è più una mezza punta. Non sarà però una stagione facile per lui, vista la concorrenza, se rimarrà alla Fiorentina. Ma deve decidere il mister”.
Pioli sarà chiamato a scegliere anche su Nicolas Valentini. Ha le caratteristiche giuste per guadagnarsi un posto nella Fiorentina?
“Valentini non ha giocato tantissimo in Argentina, ma a Verona ha fatto bene. Anche per lui, comunque, è giusto che si pronunci il mister della Fiorentina. Poi, voglio spendere una parola anche per Moreno, che è un ragazzo adatto per preparare bene il futuro della Viola”.
La scelta di Stefano Pioli come allenatore della Fiorentina può essere quella giusta per riportare la squadra al vertice del Campionato?
“La scelta di Stefano Pioli è ottima. Lui è conosciuto a Firenze e per me rappresenta l’opzione giusta per il presente e il futuro. Anche l’allenatore precedente, Palladino, stava riportando la squadra al vertice, almeno all’inizio. Si sognava, infatti, un posto nella Champions League. Il calcio italiano è difficile, ma dobbiamo aver fiducia nella squadra ed in Pioli”.
Ci racconta in due parole lo scudetto sfiorato nell’82 con la maglia viola? Avrebbe meritato di vincerlo la Fiorentina?
“Meritavamo noi di vincere lo scudetto, ma è successo qualcosa di extracalcistico. Rimane un’amarezza totale, perché noi eravamo una squadra di campioni. Ci è mancata la bandiera della Fiorentina Giancarlo Antognoni per molto tempo, ma Luciano Miani lo sostituì bene finché non ritornò il mio amico dall’infortunio. Firenze diceva a quei tempi: ‘Meglio secondi che ladri’. Ed io rispondevo: ‘Meglio ladri che secondi’. All’epoca la vittoria valeva due punti e loro (la Juventus, ndr) ne fecero 46, mentre noi 45. Credo che loro abbiano vinto lo scudetto anche quando vennero a Firenze per non giocare, intenti solamente a spezzare il nostro gioco. Non ci lasciavano esprimere con falli e stop alle nostre manovre in ogni momento. Andatevi a rivedere quella partita decisiva (finita per la cronaca 0-0, ndr)”.
Chiudiamo con una domanda sui talenti che stanno sbocciando nel calcio argentino. Ci sono uno o più giocatori del suo Paese che lei consiglierebbe alla Fiorentina di acquistare?
“Non c’è molto. È più facile trovare campioni del Mondo di una certa età che tornano in Argentina. Sono tornati o stanno tornando infatti: Pezzella, Di Maria, Paredes, Montiel, Acuna. Di giovani talenti con le caratteristiche per fare veramente strada in Europa non ne vedo nessuno in questo momento. L’ultimo se n’è andato al Real Madrid: è Mastantuono. Spero che possa esplodere. Ha gioco, personalità, ma il calcio europeo è più difficile di quello argentino, quindi qualche dubbio mi rimane. Lo abbiamo visto anche nel Mondiale per Club con una finale tutta europea e senza squadre sudamericane. A livello di Nazionale, invece, siamo proprio forti come Argentina ed anche il Brasile sta crescendo molto”.