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Dzeko Inter

Il primo colpo dell'estate della Fiorentina si chiama Edin Dzeko: l'attaccante bosniaco porta a Firenze un bagaglio di esperienza invidiabile, avendo calcato palchi di tutto rispetto a livello di club ed avendo l'onore di essere il giocatore più importante, nonché quello con più presenze (141) e più reti segnate (68), della storia della sua Bosnia. Le perplessità sulle qualità tecniche del giocatore sono pressoché nulle, essendo un attaccante prolifico che ha lasciato il segno in Italia, Inghilterra e Germania: il suo palmarès, poi, vanta 10 trofei di squadra e 13 individuali. I dubbi su di lui, invece, nascono dalla sua età non più giovane, avendo compiuto 39 anni da tre mesi. Ma c'è veramente ragione di credere che Dzeko sia ormai un calciatore finito?

Certo, un contratto di due anni offerto ad un 39enne significa che con ogni probabilità, il Cigno di Sarajevo finirà la sua carriera a Firenze. Ma come attestato da più addetti ai lavori, Dzeko è un professionista esemplare che si prende cura in maniera maniacale del proprio corpo, al fine di garantire prestazioni di livello anche alla sua età. E i numeri gli danno ragione: pur in un campionato meno competitivo come quello turco (ma attenzione a snobbarlo, vedasi Basaksehir 3-0 Fiorentina del 2022), Dzeko ha raccolto ben 3253 minuti in stagione realizzando poi 21 gol e 7 assist. Nella Fiorentina il giocatore di movimento più presente in stagione è stato Dodo, che (vista l'assenza di un sostituto) è stato costretto agli straordinari totalizzando 3851 minuti, che sono meno di 7 partite giocate in più di Dzeko. In quanto a tenuta fisica, sembrerebbe non ci sia nulla da obiettare.

Qualcuno potrebbe avanzare l'ipotesi che il bosniaco abbia perso il ritmo dei campionati più competitivi e che potrebbe non essere più incisivo come prima. Anche qui, i dati ci danno una lettura differente: la sua ultima stagione ‘italiana’, giocata in un Inter che ha vinto ‘solo’ la Coppa Italia (contro la Fiorentina di Italiano), arrivando invece terza in campionato e perdendo la finale di Champions, ha visto Dzeko giocare un ruolo da “comprimario”, alternandosi con Lukaku che invece doveva essere il titolare designato. Risultato: Dzeko 14 gol e 4 assist, Lukaku (che ha 6 anni meno) 14 gol e 7 assist. Un apporto dato alla sua squadra prettamente simile a quello del belga.

Certo, 39 anni si fanno sentire. Certo, ha giocato per due anni in Turchia. Ma la qualità non scompare col tempo, né lo fa il fiuto del gol: l'impressione è che Edin Dzeko non sia venuto a Firenze a prendere la pensione. E chissà che, con la situazione di Kean in bilico, non si ritagli uno spazio da protagonista.

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