Dai brividi alla paura: la Fiorentina conquista la semifinale con una lezione da tenere a mente

E alla fine la Fiorentina in semifinale di Conference League ci va per davvero. Se qualcuno alla vigilia lo avesse messo in dubbio, non sarebbe passato benissimo. E invece la squadra viola stava per complicare una qualificazione con ben 3 gol di vantaggio contro il Lech Poznan. "Un peccato però aver macchiato il magic moment - scrive la Gazzetta dello Sport - dopo 9 vittorie in Conference e 14 risultati utili di fila tra campionato e coppa. Un passo falso ci sta, dopo tanti exploit. Visto che non fa male, meglio sia arrivato ora".
Qualche errore questa volta arriva anche dalla panchina, dove le richieste di Italiano per evitare gli incubi del ritorno contro il Braga non sono servite più di tanto: "Nel turn over, legittimo, ha riproposto un 4-3-3 che la squadra non digerisce più. Ok, non c’era Dodo a spingere, ma spesso ma Barak e soprattutto Bonaventura si pestavano i piedi con gli esterni d’attacco perdendo velocità e verticalità, senza peraltro avere il giusto filtro a centrocampo".
E poi una squalifica che poteva essere evitata, con Milenkovic schierato dal 1' e una diffida pesante sulle spalle. Il giallo gli farà saltare la semifinale di andata. Alla fine però la qualificazione è la cosa che conta di più, arrivata con una lezione che la Fiorentina e Italiano devono tenere ben a mente: di partite scontate non ce ne sono. In Europa soprattutto.