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Questo pomeriggio il giornalista de La Nazione Enzo Bucchioni ha avuto modo di analizzare come sta la Fiorentina di Raffaele Palladino, senza dimenticare l’impresa dell’ex Vincenzo Italiano. Queste le sue considerazioni a Radio Bruno.

“Se facciamo una sintesi di tutte le parole della dirigenza e di quello che è successo in questo stagione, tutto ci riconduce all’allenatore. E’ evidente che una squadra costruita bene come questa, andando a prendere giocatori che nelle scorse stagioni Firenze non aveva, una squadra molto ambiziosa se ha un problema è come è stata gestita durante l’anno. L’allenatore sarà anche un talento, in società pensano infatti di aver preso un tecnico dal grande futuro, ma questo sua inesperienza l’hai pagata in tante situazioni. In altre, come le prestazioni di Kean e le partite contro le big, ti è andato tutto bene ma nei momenti di difficolta quando serve una gestione esperta e un po’ di coraggio il tecnico è mancato in tutto”.

“L'amaro finale di stagione è frutto di tante scelte sbagliate”

Ha anche aggiunto: “Siamo arrivati a questo finale di stagione per gli errori commessi durante la stagione, anche nel momento in cui serviva maggior lucidità non è stata trovata. L’ultima partita dell’Inter ho visto Inzaghi cambiare quasi 11 titolari dopo il passaggio del turno contro il Barcellona, Palladino doveva fare lo stesso contro il Venezia: dopo aver fatto i supplementari era chiaro che qualcuno mentalmente fosse ai minimi, andava trovata l’energia giusta in coloro che durante l’anno hanno giocato di meno. Se la paura di cambiare è questa palladino non può essere l’allenatore di una Fiorentina ambiziosa: in molte occasioni avrebbe dovuto cambiare qualcosa rispetto alle solite conferme”.

“Sembra essere tornati ai tempi di Iachini con Commisso che conferma l'allenatore a tutti i costi”

Ha parlato anche della sconfitta contro il Venezia: “Abbiamo scelto di giocare con tre difensori centrali quando loro giocavano senza centravanti ma con due trequartisti: Oristanio è una seconda punta, l’altro era più un centrocampista. Cosi facendo hai di fatto regalato un uomo in piu in mezzo al campo, era la partita gusta per tornare alla difesa a 4. Dovevamo andare li per vincere e invece siamo andati con la paura di perdere e abbiamo perso. Non voglio fare un processo all’allenatore, che ormai è stato ufficialmente confermato. Sappiamo bene come ragiona Commisso, e sembra di essere tornati ai tempi di Iachini: è arrivato il momento in cui tutti vogliono cambiare ma lui non vuole farlo. Il tema è un altro: qual è il progetto che ti porta a mantenere Palladino anche nella prossima stagione?”.


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