Altre dichiarazioni arrivano direttamente dalla nostra intervista in diretta Instagram con Manuel Pasqual. Ecco alcune dichiarazioni dell'ex terzino della Fiorentina, tra aneddoti sul suo passato a Firenze e qualche focus sui giocatori viola attuali.

Sei stato un grande terzino sinistro. Da Vargas e Dalbert, raccontaci come hai visto la metamorfosi viola sulla fascia sinistra. 

"Vargas è un giocatore che ti poteva far fare il salto di qualità. Avere due giocatori importanti sulla sinistra era una grande risorsa per la squadra. Poi ho giocato anche con Alonso, con lui ci trovavamo molto perché era un giocatore di grande corsa e avendo qualcuno che ragiona di più riusciva a dare il meglio di sé. Oggi Dalbert lo vedo molto bene: è un ragazzo molto dinamico che sa mettere molto bene la palla in mezzo all'area".

Cosa ne pensi di Chiesa? Gli consiglieresti di rimanere a Firenze?

"Chiesa quando sta bene fisicamente e quando c'è con la testa ha una forza di volontà incredibile e può diventare un top giocatore italiano anche in Nazionale. Dipende cosa uno mette al primo posto. Il prossimo anno ci sono gli Europei e spero per lui rimanga a Firenze, perché andando in una squadra molto blasonata e trovare poco spazio rischia di compromettere la sua chiamata ".

Nella tua avventura a Firenze invece hai giocato anche con l'altro Federico, Bernardeschi. Cosa ne pensi di lui e del suo discusso passaggio alla Juventus?

"Bernardeschi è un giocatore dalle grandi doti, nonostante ad inizio stagione abbia avuto qualche problema. Anno scorso nella Juve ha fatto la differenze. Lui è cresciuto tanto a livello mentale e anche tattico. A stare con i top si migliora tantissimo. Credo abbia fatto anche bene ad andare via in quel momento, perché la Fiorentina in quel periodo stava cambiando. Ovvio che se dici una cosa e poi fai il contrario i tifosi poi ti danno contro".

Quando sei tornato a Firenze e hai segnato, la tua esultanza fece molto discutere. Cosa ci puoi dire su questo?

"Non ho esultato a Firenze. Non ho neanche chiesto scusa perché non credo non ne valga la pena. Se hai paura le partite non le devi proprio giocare. L'allenatore dell'Empoli ha scelto me e io ho fatto semplicemente il mio lavoro.  In quel momento ho messo la mia squadra al primo posto".

Quali sono i tuoi più rimpianti nella tua carriera?

"Un grande rimpianto di non aver vinto nulla con la Fiorentina, il secondo di non aver mai partecipato ad una fase finale di qualche torneo con la Nazionale. Tra i rimpianti metto anche la partita contro il Bayern e la finale di Coppa Italia contro il Napoli, che in modo diverso sono state macchiate da strani episodi".

Invece di Montella cosa ci puoi dire, è vero che è un po' freddo con il gruppo?

"Montella è un allenatore che parla poco, probabilmente che gli allenatori che ha avuto lui erano di un altra pasta. Ovviamente ogni giocatore predilige un tipo di allenatore diversa. Non si può dire che ci sia una versione giusta e una sbagliata, anche perché nella prima avventura a Firenze Montella ha fatto molto bene. Quest'anno invece ha pagato dazio anche i numeri dell'anno scorso".

Prandelli o Sousa? 

"Sto sul divano a casa mia!!"

A proposito, cosa successe il tuo ultimo anno a Firenze con Paulo Sousa? L'obiettivo era veramente vincere il campionato?

"Sono andato via perché non ero più voluto dall'allenatore viola. Parlai anche con la società mettendogli in guardia su cosa sarebbe successo. Quando a gennaio sei primo in classifica devi provare a vincere per arrivare fino in fondo, ma devi tener conto di tutte le variabili che possono arrivare da lì a fine anno".


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