Per fortuna guarito, dopo una fase dura, anche il medico sociale Luca Pengue che a RadioRai ha raccontato così l'avventura vissuta da lui e dai calciatori viola: "E’ stato un incubo, combattiamo contro un nemico che non possiamo vedere, per questo dobbiamo adottare tutte le misure precauzionali possibili. Stiamo seguendo alla lettera le indicazioni che ci sono state fornite. I sei contagiati sono asintomatici e in ottime condizioni, per loro è stata una sorpresa riscontrare la positività. Stiamo continuando a monitorarli, alcuni si sono già negativizzati. Il protocollo? Va attuato alla lettera perché è stato fatto per tutelare tutte le persone di questo settore. Stiamo seguendo delle norme restrittive ma gestibili, cambieremo il nostro modo di comportarci da qui in avanti, speriamo per un periodo il più breve possibile. Imparare questi nuovi gesti aiuterà un po’ tutti ad entrare nel meccanismo. Qualche passo indietro è stato fatto nell'ottica della salute, per rendere il momento il più confortevole possibile per tutti. I calciatori meno a rischio perché giovani? I calciatori sono esseri umani come lo siamo noi, fortunatamente ho ancora una giovane età eppure mi sono trovato su un letto d’ospedale. L’età non è un fattore tutelante. Non vanno fatti discorsi banali tipo questo, poi ognuno di noi a casa ha un proprio background e una propria famiglia, bisogna proteggere noi stessi e quelli che ci circondano. Casi strumentalizzati? Questo lo escludo a priori, siamo medici e quindi tenuti a un rigore professionale estremo. Io ci tengo a sottolineare che la responsabilità di un medico esiste nel momento esatto in cui facciamo questa trasmissione. Siamo responsabili degli atti medici come è corretto che sia".


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