Il soprintendente Andrea Pessina, torna a parlare e reagisce dopo le accuse che gli sono arrivate addosso sul fatto che sia lui a bloccare ogni possibile ricostruzione del Franchi: "Dopo i titoli sui giornali di domenica - racconta a La Nazione - ho chiamato Barone e ho chiesto spiegazioni sul pensiero del presidente Commisso. Dalle sue parole sembrava che il problema fosse la mia antipatia verso la Fiorentina, e che addirittura tifassi per la Juventus, quando io per la verità non sono proprio tifoso di nessuno. Mi hanno detto che era una battuta, ma ho fatto presente che essendo il mio un ufficio dello Stato, simili affermazioni possono risultare non corrette. Oltretutto, in questo balletto non posso sempre essere tirato per la giacchetta, come se fosse la soprintendenza a non voler fare lo stadio".

Poi spiega: "Abbiamo visto, solo in via ufficiosa, il progetto Casamonti. Basta. Ho ribadito che siamo disponibili ad accogliere altre proposte. Dopodiché, se la società ritiene di preferire la costruzione di un nuovo stadio posso capirlo. Ma non si può accusare la soprintendenza di ostruzionismo o scarsa collaborazione, visto che non ci è stata portata sul tavolo neanche una possibilità...La possibilità di fare del Franchi uno stadio dove le curve sono più vicine al campo di gioco c’è, di fare la copertura anche. Poi bisogna vedere di quanti altri spazi c’è bisogno fra hotel, negozi, ristoranti...quello però è un altro discorso".

La chiosa finale: "I tempi e le esigenze cambiano. Ma non ci si può presentare e dire o me lo fate buttare giù quasi tutto o me ne vado. Io mi auguro che la Fiorentina continui a giocare al Franchi. E credo che un progetto che metta insieme le esigenze della committenza e della tutela, sia una bellissima sfida per un professionista, ma non ci si può avvicinare con un piccone".


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