Chiesa, Simeone e Muriel, tutt'e tre insieme. Metterli in campo contemporaneamente si può, le loro caratteristiche lo consentono. Pioli ha detto chiaramente che la sua Fiorentina "deve recuperare il terreno perduto e i punti gettati via nel girone d'andata" e allora non resta che una soluzione semplice: osare per vincere. Vincere il maggior numero di partite e magari anche farlo contro avversari diretti come la Sampdoria nel prossimo fine settimana.

Muriel da qui in avanti non può altro che migliorare: vabbé che è arrivato in condizioni fisiche buone, ma aspettarci tutto e subito da lui era pressoché impossibile. Senza dimenticarci che la Fiorentina comunque continua ad avere problemi nella manovra offensiva, con un Veretout che continua a partire da troppo lontano rispetto alla sua collocazione ideale e senza un playmaker di ruolo.

Intanto non si può non sottolineare come la panchina abbia giovato a Simeone. Ci spieghiamo e vogliamo essere chiari. Nell'azione che ha portato in vantaggio la Fiorentina sul Torino, l'argentino è stato fondamentale. Abbiamo letto attraverso i vostri commenti alcune critiche al giocatore nella circostanza ma perché sono state sottovalutate alcune cose importanti. Innanzitutto, senza la sua sgroppata di cinquanta metri (non uno, ma cinquanta) non ci sarebbe stata nessuna occasione da gol in quel caso. Simeone ha fatto tutto bene, almeno fino al tiro. Ha centrato Sirigu è vero, ma secondo voi è facile essere lucidi dopo una corsa del genere e un doppio dribbling? Ha ignorato Chiesa, è vero anche questo, ma sinceramente, voi al suo posto cosa avreste fatto? Avreste tirato in porta, avendo tutto lo specchio davanti, o l'avreste passata ad un vostro compagno? Dopo aver risposto a queste domande, la conclusione, crediamo, sia semplicissima.

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