Provando a seguire le notizie provenienti "dai Palazzi" minuto per minuto, si finisce per avere mal di testa. Un po' come quando si sale sulle montagne russe per la prima volta non conoscendo l'effetto che possono provocare. Ma sui binari della vicenda che sta facendo impazzire tutto il mondo del calcio scorre tanta incoerenza. Secondo le ultime indiscrezioni che filtrano, il prossimo weekend si tornerà a giocare facendo scendere in campo le squadre che - causa Coronavirus - non hanno potuto calcare i campi nello scorso fine settimana. Il calendario stravolto va a penalizzare tutti quei tifosi che giustamente, avevano programmato di gustarsi il match della propria squadra, quel determinato giorno, contro quella determinata squadra. Ma questo forse, è solo l'ultimo dei problemi di questa burrascosa vicenda.

Si perchè pare che da quando riaprirà il campionato, si riapriranno anche le porte di tutti gli stadi. Esattamente come domani si riapriranno (anche se non sono mai state chiuse) le porte dell'Allianz Stadium per la semifinale di Coppa Italia. Tutti dentro all'impianto di Torino per gustarsi una partita di pallone ad eccezion fatta per i residenti in Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna. Mentre alla "Dacia Arena" domenica sera (o pomeriggio), tra Fiorentina e Udinese la porte saranno aperte al pubblico: questo dicono le ultime news. Come se il Coronavirus non esistesse più e tutto fosse tornato alla normalità. Cos'è cambiato in una settimana? E' evidente che qualcuno (ma forse anche più di qualcuno) si è tirato la zappa sui piedi. Uno spettacolo da circo, dato che in poche parole, le misure di sicurezza nel calcio stanno andando a diminuire in corrispondenza all'aumentare del problema, perchè se la vogliamo mettere sui numeri, di fatto i casi di Coronavirus in Italia sono maggiori a quelli di domenica scorsa.

Si rimane perplessi inoltre di fronte alla discrezionalità dei "Palazzi" di fronte alla possibilità di assistere o meno a svariate tipologie di eventi; di qualsiasi tipo. Del resto le porte delle discoteche, dei concerti, dei cinema o dei teatri non sono state chiuse ovunque. Chi ha garantito in questo senso che non fossero presenti persone potenzialmente provenienti dal focolaio? Ad un individuo nel 2020 può piacere il calcio come un altro spettacolo di qualsiasi tipo. E dunque, dove sta la differenza? Ma tornando al pallone, date le decisioni prese, dov'è il rispetto nei tempi e nelle decisioni per i tifosi, gli addetti ai lavori e la passione che ruota intorno al calcio? Qualcuno ridarà i soldi alla Fiorentina della trasferta di Udine andata a vuoto per qualcosa che di fatto, non c'è? Tante domande e poche risposte. E il focolaio delle polemiche purtroppo, resta vivo più che mai.


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