Pierluigi Gollini è tornato alla Fiorentina per fare il titolare. Reduce dall’esperienza al Tottenham, dove come prevedibile è stato chiuso da una colonna del club come Lloris, il portiere nato a Bologna vuole rilanciarsi lì dove tutto è iniziato. Dopo averla indossata nelle giovanili, Gollini si appresta a rimettere la maglia viola possibilmente con il numero 1 sulle spalle (metafora di titolarità, perché lui ha già scelto il 95).

Ma nel calcio, si sa, niente è scontato o dovuto. Specialmente quando sei un portiere, e alle spalle hai un certo Pietro Terracciano. Mai eccezionale, raramente capace di compiere la parata impossibile. Eppure, straordinariamente affidabile e soprattutto perfetto interprete di ciò che Vincenzo Italiano chiede ai propri portieri: il gioco con i piedi.

Facciamo chiarezza: Terracciano l’anno scorso non è stato esente da errori, ma questi quasi scompaiono a fronte della quantità indecifrabile di palloni giocati nel corso della stagione. Di contro, Gollini non è nuovo a questo tipo di interpretazione del ruolo: all’Atalanta era abituato a impostare il gioco, e soprattutto ad avere davanti tanto campo per via di una difesa particolarmente alta.

L’impressione è che Gollini partirà titolare, fosse solo per il fatto (parole di Pradè) che è stato scelto personalmente da Vincenzo Italiano. Dopodiché, com’è anche giusto che sia, toccherà a lui dimostrare sul campo di meritarsi il posto. Che, come abbiamo già visto l’anno scorso con Dragowski, è tutt’altro che scontato e va conservato a suon di prestazioni. D’altronde Terracciano è una sicurezza e può essere schierato da un momento all’altro, fattore che inevitabilmente metterà pressione a Gollini. Ma il ragazzo, almeno ad un primo sguardo, sembra avere il carattere per sopportarla.

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