Il direttore sportivo della Fiorentina Daniele Pradè ha parlato in conferenza stampa, nel giorno della presentazione di Antonin Barak. Ecco cosa ha detto: "I fischi non fanno mai piacere, come le critiche. Ma fa parte del nostro lavoro e quelli di ieri ci stanno. Quella di ieri è una partita che la Fiorentina è obbligata a vincere; è scontato dirlo, ma vero. Ci stiamo male tutti. Quello che mi preoccupa è perdere l’entusiasmo e l’empatia che c’era con il pubblico la scorsa stagione. Per ora non abbiamo incontrato squadre facili, non abbiamo giocato per niente male. Quello che possiamo imputarci, come ripetuto, è che non facciamo gol. Dobbiamo sperare che scocchi la scintilla lì davanti".

Sul calciomercato: "Non abbiamo nessun tipo di rimpianti. Dovevamo completare quattro sostituzioni e lo abbiamo fatto. Dobbiamo rispettare comunque delle liste, una nostra grande fortuna è avere giocatori cresciuti qui. Nell’ultimo giorno di mercato, avevamo già intenzione di tenere Ranieri. Abbiamo l’opportunità di far crescere anche Krastev, se per questo. Le nostre considerazioni sono state condivise tra l’intera società e Vincenzo. La strada può essere giusta o sbagliata, ma sono nostre convinzioni".

E aggiunge: "Detto sinceramente, che dovevamo fare di più? Abbiamo il 6+1 in attacco, il 7+1 a centrocampo, una difesa buona che può essere completata da Krastev o da Mandragora adattato Successo qualcosa con l’Empoli? "Mah, sono classiche situazioni di mercato. Lo ha detto anche Accardi. Bajrami? Non c’è mai stato niente di concreto, non l’abbiamo mai cercato".

Sugli attaccanti in difficoltà: "Ikoné è arrivato prima della cessione di Vlahovic, volevamo un esterno e abbiamo puntato su un campione di Francia. Sta soffrendo tanto questa situazione, è molto sensibile. Italiano, stamani, ci ha detto che si deve sbloccare. Tecnicamente è fortissimo, deve tirar fuori qualcosa. Cabral? Anche lui lo stiamo aspettando. Poi è stato anche piuttosto sfortunato ieri. Con la punta è così, con Cabral e con Jovic. Siamo obbligati ad aspettarli. La preoccupazione più grande sarebbe non esprimere calcio, ma non è un nostro problema. Siamo entrati in una situazione di grandissima negatività, dobbiamo cambiare".

Sui fischi: "Non mi hanno fatto male quelli alla squadra, perché ci stanno, però quelli al presidente Commisso sì. Lui ha messo carta bianca e ha tentato il tutto. Dove voglio arrivare? Voglio che la squadra giochi un buon calcio e che il presidente sia contento, così come tutta la piazza".

 


💬 Commenti