Il ‘sogno’ Sarri rimane vivo per la Fiorentina. Mi rimane impressa una frase, anzi la risposta ad una mia domanda. Ad un viola, uno che conta, l'ottobre scorso chiesi: “Ma a giugno, pensare a Sarri, è cosa impossibile?”. Risposta: “Assolutamente no”. Bella, franca, apparentemente sincera. Ma soprattutto che mi fece capire il livello, le ambizioni. Oggi le cose non possono essere cambiate, anzi. La Fiorentina ci proverà con Sarri, se vogliamo dire che non ci ha mai provato. Normale, giusto, sondare il terreno. Chi conosce l'ex allenatore di Napoli e Juventus sa benissimo che a Firenze verrebbe. Con tanti soldi, un ds collaborativo, un mercato importante. Vorrà, Rocco, concedere tutto questo? Al momento, la sensazione, è che forse i tempi siano un po' prematuri e che, prima, si scelga una via di mezzo. Un allenatore emergente: Gattuso, Italiano, Juric. Però questo lo diciamo noi, nessuno sa di preciso cosa abbia in testa il proprietario viola. Ed è anche giusto così. I soldi sono suoi (e ne ha già messi parecchi, con risultati poco soddisfacenti), la strategia è sua. Nel bene e nel male, le scelte portano il suo nome. E allora Sarri sarebbe davvero il nome giusto per rilanciare davvero il progetto viola.

Altra cosa da non sottovalutare l’ottimo rapporto tra Prandelli e l’ex allenatore dell’Empoli. I due si sono regalati spesso e a vicenda parole di stima, di apprezzamento. Siamo sicuri che, se la Fiorentina decidesse di non continuare con Prandelli, Cesare sarebbe il primo sponsor di Maurizio. Magari avendo ritagliato per sé un ruolo importante in società, da dirigente. Ma ci sono ruoli e ruoli. Prandelli ha una storia importante da allenatore, un mestiere che tra l’altro sta dimostrando di saper fare ancora bene. Meriterebbe, eventualmente, incarichi prestigiosi e soprattutto decisionali. Altrimenti amici come prima.

Firenze rimarrà sempre la sua casa, i fiorentini rimarranno sempre i suoi migliori amici. E, magari, rimarrà nei ricordi di tutti anche il Prandelli due. Sicuramente meno affascinante, meno emozionante, meno spettacolare della prima esperienza, ma forse più difficile. In pochi avrebbero immaginato di trovarsi a fine febbraio a più 10 dalla zona salvezza. Ma la sensazione è che Prandelli in questo momento non abbia voglia di altre avventure. O Firenze da allenatore, o Firenze da dirigente, o Firenze da tifoso. Se volete o Fiorentina o niente. Anche a costo di dover smettere di allenare. Traduzione: non farà l’allenatore altrove. La sua scelta viola è stata, comunque vada, definitiva. Un vero atto d’amore.


💬 Commenti