L'ex tecnico della Fiorentina, Cesare Prandelli è intervenuto su ilfattoquotidiano.it parlando della sua vita a Firenze durante questo periodo di quarantena: "Poco prima che iniziasse tutto questo ho comprato 300 piccole piante di ulivo e da lì ho iniziato a curarle sulle colline di Firenze ogni giorno vado lì, do loro da bere e curo molto altro nella mia casa in campagna"

E sulla città di Firenze e la reazione al virus ha detto: “I giovani all’inizio hanno avuto qualche difficoltà ad accettare tutto questo ma adesso sono molto partecipi in città vedo ci sono molti volontari, tante persone che vogliono aiutare chi ha bisogno: nel quartiere c’è sempre chi può portare la spesa o i medicinali a chi non ce la fa. Firenze da questo punto di vista è sempre stata molto generosa, la si più criticare su tante cose, ma sull’aspetto della generosità non è seconda a nessuno”.

Invece sulla polemica dei compensi ai calciatori ha aggiunto: “Le polemiche sugli stipendi sono ridicole con un’Italia che ha 600 morti al giorno e persone che non riescono ad arrivare a fine mese: i giocatori sono privilegiati e rinunciare a un mese o due di stipendio dovrebbe essere un gesto normale”

E sul campionato e la sua ripresa ha concluso: "“Al momento mi sembra complicato anche solo parlarne: come facciamo a riportare le persone allo stadio?  Non è mica necessario riprendere a giugno o a luglio: si può ricominciare a settembre e finire il campionato a ottobre. Il problema secondo molti è il mercato, ma in fondo chi se ne importa”.


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