La prima vera contestazione dell'era Commisso è arrivata. Si perchè di questo si tratta, e l'adunata di ieri dei tifosi nel Piazzale Campioni del 56' non è stata una semplice carica prima di una partita importante (per la classifica), com’era avvenuto in altre circostanze, ma piuttosto una contestazione bella e buona portata avanti da circa 150 tifosi viola appartenenti ai gruppi organizzati della Curva Fiesole. Il dito è puntato verso la squadra, con i giocatori al centro delle critiche, così scrive stamani La Nazione.

Una strigliata breve ma di certo molto chiara, un pungolo più che evidente da parte dello zoccolo duro del tifo arrivato alla vigilia della partita più delicata dell’intera stagione, quando Pezzella e compagni – ultimato il lavoro in palestra – si erano da poco spostati sul terreno di gioco del centro sportivo. In quel momento un centinaio di ultras, che si trovavano nei giardini alle spalle dello stadio, si sono diretti davanti all’ingresso dei campini, e attorno alle 15 hanno appeso uno striscione alle cancellate del Franchi: "Oggi le bombe… domani non si sa! Occhio!": un avviso arrivato diretto al destinatario (la squadra) e che fa capire come, dopo il sostegno arrivato nei mesi passati, adesso il clima sia cambiato. E come altri passi falsi non saranno più ammessi.

A ribadire il concetto dei tifosi sono servite le "bombe" spesso evocate dalla Fiesole in un coro tormentone nel 2019, "Freed from Desire", ovvero venti petardi esplosi a ripetizione davanti al cancello del centro sportivo, in modo che la formazione di Prandelli riuscisse a percepire il messaggio. Da quel momento sono stati scanditi una serie di cori che da tempo non si sentivano a Firenze: «Se andiamo in B, vi facciamo un c… così!» seguito da «Tirate fuori le p…» e «Rispettate la nostra maglia». Nessun contatto diretto con giocatori e dirigenti, visto che la contestazione è durata solo dieci minuti. Dopo la strigliata di Commisso, stavolta a farsi sentire è stata la Curva.


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