La sensazione c’era già da tempo, ma adesso è diventata quasi una certezza. La Fiorentina ha capito cosa fare per diventare finalmente grande: programmare il futuro. Un antipasto lo si era già avuto nell’estate scorsa, con l’acquisto di Nico Gonzalez chiuso a fine giugno: il difficile addio con Gattuso, poi, aveva fatto passare tutto in secondo piano.
Un’altra prova è arrivata nel recente mercato invernale, quando la Fiorentina ha chiuso negli ultimi giorni di dicembre l’arrivo di Jonathan Ikoné e nei primi di gennaio quello di Krzysztof Piatek. Anticipare le mosse ha consentito a mister Italiano di avere a disposizione i primi due rinforzi fin da subito, così da permettere loro di ambientarsi. Se con il polacco è bastato davvero poco, per l’ex Lille le tempistiche si sono rivelate più lunghe del previsto.
La conferma definitiva è arrivate dalle ultime mosse della Fiorentina, che è al lavoro per riscattare Lucas Torreira dall’Arsenal e sta capendo i margini della trattativa con il Real Madrid per prolungare il prestito di Alvaro Odriozola o acquistarlo a titolo definitivo.
Ma la società non si è fermata qua e si sta muovendo anche per la difesa del futuro, che in estate verosimilmente perderà Milenkovic. Contatti per Marcos Senesi del Feyenoord e per Diogo Dalot del Manchester United, con i due affari che potrebbero entrare nel vivo delle prossime settimane.
Gonzales è un ottimo giocatore ma di gol ne farà sempre pochi, Ikonè è un buon velocista e supera pure l’uomo ma solo davanti al portiere non in quadra neanche la porta, Piotek è un nìbuon giocatore ma il gol quando lo fa è sempre di rapina e mai vede la doppia cifra. Ergo: se questo è il tridente viola siamo messi proprio male e infatti il capocannoniere attuale è …. Biraghi (oggi il peggiore in campo), Ma dove vogliamo andare? Vaia, vaia, vaia,
Ghiotto io ricordo pure le infamate che si e’ preso Alonso quando stava a Firenze dai fiorentini . In quando al presente per adesso penso ai 60 milioni di Chiesa e ai 70 di Vlahovic e alla fine misteriosa che faranno.
Non è che qualcuno dimentica Cabral?
per carità, parole su cui si può anche convergere, ma fin quando non verranno costruite “architetture societarie” come un’area scout degna di tale nome, una fitta rete di osservatori sul territorio regionale e nazionale, si crescerà sempre il giusto.